Spazio satira
L'intervista
15.03.2020 - 09:12
La dottoressa Annalisa Papa, di Medicina Nucleare della AOU Mater Domini di Catanzaro
L'emergenza sanitaria coinvolge tutti ma ci sono delle fasce più deboli che vanno tutelate. Anziani, persone affette da patologie croniche e, ovviamente, i malati oncologici. Abbiamo chiesto alla dottoressa Annalisa Papa di Cassino, medico U.O. di Medicina Nucleare della AOU Mater Domini di Catanzaro di fornire indicazioni utili e di chiarire alcuni aspetti.
In cosa quest'infezione è diversa dall'influenza stagionale?
«Il virus dell'influenza stagionale è un virus noto al nostro sistema immunitario che si presenta annualmente, con minime differenze, disponiamo di un vaccino efficace in grado di proteggere le fasce più deboli della popolazione dalle eventuali complicanze anche gravi che può dare. Il Covid 19 è, invece, un virus nuovo per l'uomo e da ciò deriva una malattia più pericolosa in termini di complicanze e di mortalità»
I pazienti oncologici sono più rischio a degli altri?
«Il rischio di contrarre il virus è identico per tutta la popolazione, dipende dall'esposizione e dalla probabilità di incontrare soggetti contagiosi. I pazienti oncologici sono più a rischio di sviluppare la forma severa della malattia e quindi di avere una prognosi peggiore rispetto a soggetti completamente sani e giovani, e questo sia per la concomitanza della patologia oncologica (ovviamente il rischio è diverso in base al caso specifico) ma, e soprattutto, per lo stato di immunosoppressione provocato dalle terapie».
L'immunosoppressione provocata dalla chemioterapia comporta un aumento del rischio di essere infettati?
«No. Siamo tutti "immunologicamente" impreparati verso un virus nuovo, certo è, che i pazienti immunodepressi hanno un maggior rischio di sviluppare le forme più severe della malattia».
Cosa possiamo dire sulle altre terapie come radioterapia o la terapia ormonale che non agiscono direttamente sul sistema immunitario?
«Sono appunto terapie che non influiscono sul sistema immunitario e quindi non sono direttamente responsabili dell'eventuale sviluppo di forme gravi dell'infezione, ciò può dipendere dalle condizioni generali del paziente oncologico, quindi dal tipo di tumore primitivo, dallo stadio della malattia, dalla sua storia clinica specifica insomma».
Ha senso rinviare o interrompere le terapie oncologiche?
«Assolutamente no. Infatti da decreto ministeriale le terapie oncologiche sono tra quelle salvaguardate e assicurate insieme alle urgenze indifferibili proprio perché salvavita».
Quali accorgimenti deve prendere un malato oncologico?
«Gli accorgimenti sono uguali per tutti, e sono volti a ridurre le probabilità di contrarre l'infezione: bisogna evitare i contatti sociali, mantenere la distanza di sicurezza, rimanere a casa il più possibile e osservare le norme igieniche (lavarsi spesso le mani, evitare di toccarsi, naso bocca e occhi)».
Mascherina. Va usata? Quando? Quali sono le precauzioni per chi vive e si prende cura dei malati oncologici?
«Come suggerito anche dall'Oms la mascherina va usata nel caso si pensi di essere stato contagiato, se si hanno sintomi respiratori in generale. Ovviamente deve usarla chi assiste pazienti con infezione accertata da Covid 19.Per quanto riguarda chi assiste o vive con pazienti oncologici, sarebbe consigliato usarla sopratutto se il paziente è in uno stato di immudepressione provocato dalle terapie, ma questo indipendentemente dal Covid 19, perché in quelle fasi il paziente è suscettibile a tutte le infezioni».
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