Il caso
12.02.2020 - 17:00
Massima allerta e massima attenzione per ciò che sta accadendo a Sant'Oliva in questi giorni con la possibile installazione di un ripetitore di telefonia mobile. Una situazione che ha scatenato nei giorni scorsi le durissime reazioni dei residenti saliti sulle barricate. Domenica scorsa si è svolta una riunione nella piazza della chiesa di Sant'Oliva. Proprio lì i cittadini hanno stabilito come mobilitarsi per tentare di bloccare l'installazione.
Il primo passo che è stato compiuto è stato quello di incontrare il sindaco. Confronto che si è svolto ieri mattina in Comune tra il primo cittadino e il comitato di Sant'Oliva.
Il terreno. È proprio questo uno dei nodi della vicenda. Un appezzamento che si trova a ridosso del centro abitato di Sant'Oliva, a pochissimi metri dalle abitazioni.
Ma di chi è la proprietà? Chi ha dato il proprio benestare? Stando alle prime informazioni trapelate sembrerebbe che l'appezzamento sia intestato a una congregazione religiosa.
Sul caso interviene anche l'opposizione con i consiglieri Paolo Renzi e Annarita Sardelli: «Siamo assolutamente contrari e arrabbiati. Ci auguriamo che questa volta l'amministrazione non se ne lavi le mani e intervenga per impedire un ulteriore scempio. Diciamo questo perché già due anni fa facemmo una battaglia contro l'attuale maggioranza che permise il prolungamento di un contratto per l'antenna situata sul palazzo comunale, in pieno centro storico e a pochi metri da una scuola. In questi cinque anni non è stato fatto neanche un piano di inquinamento sulle antenne, una regolamentazione. Noi vigileremo attentamente e siamo pronti a denunciare eventuali negligenze a tutte le autorità competenti».
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