Spazio satira
La paura
22.12.2019 - 12:00
La conferenza stampa in cui furono rivelati i dettagli dell'operazione
«Dopo l'inchiesta che ha colpito i vertici della cooperativa nella quale abbiamo per anni prestato servizio, ci siamo ritrovati a dover pagare il conto di eventuali errori o di una presunta malagestione non certo nostri»: inizia così il messaggio dei tanti dipendenti di una delle strutture coinvolte nell'inchiesta cassinate che ora rischiano di restare senza lavoro. Con il nuovo passaggio giudiziario, non si esclude neppure che le coop possano essere messe in liquidazione.
Ricevuti in Prefettura, a Caserta, hanno sottolineato: «Senza stipendio da ottobre, siamo stati lasciati nel limbo sia dalla realtà presso cui lavoravamo - che non ha provveduto nemmeno a licenziarci - che dalle istituzioni, le quali a tutto hanno pensato tranne che alle sorti di venti famiglie per le quali oggi invece chiediamo risposte. Quelli che rivendichiamo non sono altro che i nostri diritti: quello a non perdere la prospettiva di una continuità lavorativa visto che i servizi che abbiamo svolto sono ancora necessari. Inoltre chiediamo che ci vengano liquidate le spettanze maturate, senza ulteriori rinvii».
Poi gli operatori sociali Usb hanno concluso: «La Prefettura ha messo in campo un primo segnale di apertura, per quanto insufficiente a risolvere la nostra vertenza. Per questo andremo avanti chiamando alla solidarietà quanti, nel settore dell'accoglienza, vivono gli stessi problemi per vedere finalmente rispettati la nostra professionalità e i nostri diritti. Non ci fermeremo fino a una soluzione equa».
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