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Operazione pesce giallo

Tangenti al catasto, le richieste ai geometri: offerte, una tantum, incentivi

In un caso una pratica fu respinta cinque volte per motivi sempre diversi. Le somme variano da 10 euro fino a 4.000 in base alle difficoltà dell'atto

Geometri di primo pelo, ma anche anziani. Gente alle prime armi come pure professionisti esperti. Secondo quanto ricostruito dagli uomini del maggiore Matteo Branchinelli e del luogotenente Angelo Pizzotti nessuno sfuggiva alla tagliola.

E dunque chi pochi euro (in un caso dieci euro prelevate direttamente a domicilio a Isola del Liri), chi somme consistenti anche di 3-4.000 euro era costretto a sborsare per vedersi passare le varie pratiche catastali. «Mi venne respinta una pratica per ben cinque volte e con motivazioni sempre diverse da parte dell'ufficio, da parte del Cristini», racconterà alla polizia giudiziaria un geometra che protesterà anche vibratamente dal dirigente dell'Agenzia. E proprio questi chiamerà a rapporto Cristini.

Dalle dichiarazioni che la polizia giudiziaria ha ottenuto dalle vittime emergono le diverse modalità con le quali gli indagati stando alle accuse pretendevano soldi o regali.
Molte delle vittime cercavano di evitare di incontrare gli indagati, ma «tanto prima o poi sarei dovuto andare da lui, ed era meglio che l'avessi fatto spontaneamente», afferma una delle vittime, secondo quanto ricostruito dall'indagine, con riferimento a Cristini. Le richieste, almeno com'erano percepite dalle vittime erano «un'offerta», «un incentivo forfettario», un'«una tantum» paventando perfino «controlli a sospesa» di sabato. Richieste verso le quali i geometri ripetevano «non avevano scelta».

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