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La tecnica

Furti, così agiva la "banda degli 007": vittime individuate in teatri e locali

L'organizzazione aveva messo a punto un sistema precisissimo che prevedeva la suddivisione di ruoli in modo meticoloso. E poi la scelta delle persone da colpire

Quella smascherata dagli investigatori della Squadra Mobile era la banda di professionisti dei furti per antonomasia. Ladri esperti, ma soprattutto organizzati in maniera scrupolosa, capaci di mettere a segno un numero incredibile di colpi negli appartamenti come nelle ville dei quartieri esclusivi delle città di mezza Italia. A Latina e dintorni hanno colpito con particolare intensità nel 2017, ma la serialità della loro azione trova riscontro in un lasso di tempo piuttosto ampio, riferibile agli ultimi tre o quattro anni.

Il sodalizio, originario del quartiere Traiano di Napoli, non contava solo sull'abilità dei componenti, ma soprattutto sull'esperienza che aveva permesso di escogitare un metodo infallibile per individuare le vittime e colpire in maniera efficace. Le gesta della banda erano balzate agli onori della cronaca perché, come hanno dimostrato le indagini, i ladri colpivano soprattutto nel fine settimana, visitando case lasciate incustodite in occasione di cerimonie, pranzi organizzati e in alcuni periodi anche durante gli spettacoli teatrali.

La pianificazione delle trasferte iniziava da Napoli, dove i vertici dell'organizzazione si informavano sugli eventi: arrivavano al punto di contattare i ristoranti per capire se fossero in programma matrimoni o battesimi, oppure consultare il calendario della stagione teatrale. Dei dieci componenti, venivano scelti in cinque o sei per le trasferte, suddivisi in due o tre auto. A bordo di una, intestata a persone di fiducia, viaggiava l'incaricato di trasportare arnesi da scasso e refurtiva. I complici viaggiavano "puliti" su auto a noleggio e percorrevano strade diverse.

Prima di partire dalla Campania prenotavano una o più stanze nelle strutture ricettive della zona, perché non facevano mai rientro a casa se non dopo avere terminato il "lavoro". Al momento di partire accendevano poi i telefoni che utilizzavano durante i colpi, una sorta di "citofoni" intestati a stranieri irreperibili.

Le vittime venivano individuate il giorno del furto, con appostamenti davanti a ristoranti, chiese e teatri: così facendo, i ladri sapevano che avrebbero trovato le abitazioni incustodite per ore o giornate intere. Poi risalire ai rispettivi indirizzi era più facile di quanto si potesse immaginare, visto che i banditi individuavano le auto delle vittime e, attraverso la targa, consultavano le banche dati del portale internet Pra-Aci con un profilo farlocco per le visure: con 8,83 euro scoprivano la residenza e la comunicavano ai complici per il furto vero e proprio.

A quel punto entravano in azione le donne che, suonando al campanello, verificavano l'eventuale presenza di persone prima di sgomberare il campo ai ladri veri e propri. In ogni trasferta mettevano a segno fino a cinque o sei furti.

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