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Le reazioni

"Fontana San Pietro”: auto incendiata a Minotti, si scava dietro le fiamme

Ad esprimere vicinanza al presidente del comitato Marcello Minotti è anche Luciano Morganti, titolare della società che a marzo avvierà uno dei due impianti nella zona

Indagini a tutto campo da parte dei carabinieri dopo il tentativo di incendiare l'auto, una Fiat Panda, del presidente del comitato "Salviamo Fontana San Pietro" Marcello Minotti nella giornata di sabato. Un'associazione che tra le sue attività si occupa anche della tutela ambientale e che nei mesi scorsi è balzata agli onori delle cronache per manifestazioni, sit-in e assemblee con cui ha espresso forti critiche all'installazione di alcuni impianti nella zona. Un gesto che per ora resta avvolto nel mistero e sul quale si attende che si faccia chiarezza. Intanto, però, non sono mancate le reazioni.

La solidarietà di Morganti
Ad esprimere vicinanza al presidente del comitato Marcello Minotti è anche Luciano Morganti, titolare della società "Morganti Service srl" che a marzo avvierà uno dei due impianti nella zona dopo aver avuto tutte le autorizzazioni, compresa quella regionale, per l'avvio dell'attività. Con il comitato non sono mancate frizioni in passato ma tutto alla luce del sole.«In relazione ai fatti avvenuti il 29 dicembre – afferma Morganti – che hanno visto coinvolto Marcello Minotti presidente del comitato "Salviamo Fontana San Pietro", esprimo la mia totale solidarietà e vicinanza a lui. Invito però, a non fare degli impianti un capro espiatorio, ogni qualvolta avvengano avvenimenti legati alla zona Fontana San Pietro. Come il comitato ha chiesto più volte chiarezza e legalità, anche io, sono per il rispetto delle leggi».

Reazioni politiche
«Quanto accaduto – sottolinea il consigliere comunale Enrico Pavia – è un fatto di inaudita gravità che non può lasciare indifferenti le istituzioni rappresentative di una comunità già gravemente ferita dai tragici fatti di Piazza Regina».
«Metodo che richiama alla mente atteggiamenti criminali che non ci appartengono e che purtroppo funestano altre aree del Paese. Per tale motivo chiederò ai consiglieri tutti, per mezzo del presidente del consiglio e del sindaco, di farsi con me interpreti di un sentimento di profonda condanna per il vile gesto e per sensibilizzare gli organi preposti, tramite il prefetto, a profondere ogni sforzo per assicurare alla giustizia al più presto i responsabili. Mi auguro che questo fatto comunque non abbia più a ripetersi e che l'anno che inizia consenta alla nostra comunità di recuperare la pace e la serenità che merita».

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