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La polemica

Forno crematorio nel mirino: impatto ambientale da valutare

La politica si scatena e va avanti la proposta della petizione. Solo per iniziare. Intanto cresce la preoccupazione della popolazione per l'impatto sulla salute

Non trova pace il progetto per la costruzione di un forno crematorio. Un'iniziativa intrapresa dalla maggioranza che continua a suscitare perplessità anche tra i partiti politici che sottolineano l'importanza di uno studio preventivo sull'argomento e sulle conseguenze che potrebbe avere sul territorio.

«Il coordinamento Lega di Pontecorvo, e nella persona dell'onorevole Gerardi, hanno un occhio attento all'ambiente e alla salvaguardia del benessere dei cittadini di Pontecorvo – ha affermato il coordinatore della Lega, Marco Palombo - Malgrado i proclami di questi giorni e le esternazioni social che non risolvono il problema, noi proponiamo un approfondimento tecnico sulle emissioni in atmosfera e sulla necessità effettiva di impiantare un presidio del genere in pieno centro, piuttosto che in un'area più isolata, affinché sia preservata la tranquillità fisica e psicologica degli abitanti di Pontecorvo.

Per quanto riguarda il progetto, andremo a fondo e ci auspichiamo che il primo cittadino - quale autorità sanitaria - intraprenda una battaglia per il "no" qualora non ci fossero condizioni di sicurezza ambientale, come fece all'ora per la centrale a biomasse». Durissimo anche l'intervento del Partito democratico che chiede, oltre alla raccolta firme, anche un referendum consultivo: «Siamo pronti a urlare a gran voce la nostra contrarietà alla realizzazione di un forno crematorio industriale nel territorio di Pontecorvo per le innegabili ripercussioni negative per l'ambiente e per la salute dei cittadini – ha aggiunto il coordinatore del Pd, Giuliana Sardelli - La decisione doveva non solo essere preventivamente condivisa con i cittadini, ma soprattutto essere conseguente ad attenti studi sulla valutazione dei rischi. Ciò non è stato, almeno fino ad oggi.

Vigileremo sull'iter del procedimento insistendo affinché vengano preventivamente richiesti i necessari pareri scientifici e chiederemo il coinvolgimento totale della popolazione con un referendum consultivo». E il capogruppo di "Per Pontecorvo" Paolo Renzi, primo a sollevare la questione, ha annunciato che a breve comunicherà i giorni e i punti di raccolta in cui sarà possibile sottoscrivere la petizione popolare.

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