Spazio satira
Lo studio
18.09.2018 - 19:00
La Fondazione studi dei consulenti del lavoro ha rielaborato i dati 2017, attività dell'Ispettorato nazionale del lavoro, relativi al lavoro sommerso. E In base a questa proiezione il dato parla «di 1,5 milioni di lavoratori in nero a fronte di 5,7 milioni di aziende attive sul territorio italiano. Ma il dato è tendenzialmente in riduzione di circa 200.000 unità grazie anche agli interventi mirati della vigilanza dell'Ispettorato che ha potuto applicare il nuovo regime sanzionatorio sul caporalato.
Il fenomeno - si legge ancora sul sito internet dei Consulenti del lavoro - Tuttavia rimane ancora rilevante poiché ogni tre aziende ispezionate si riscontra un lavoratore "in nero"».
L'intervento di Martufi
«Sono tanti, troppi, i lavoratori in nero, con i conseguenti oneri previdenziali e fiscali sottratti alle casse dello Stato - ha sottolineato Carlo Martufi, vicepresidente della Fondazione studi e presidente del consiglio provinciale dell'ordine dei consulenti del lavoro di Frosinone - Una nota positiva è rappresentata dagli interventi mirati della vigilanza dell'ispettorato che ha potuto applicare il nuovo regime sanzionatorio relativamente al caporalato. E questa attività di controllo - ha proseguito Carlo Martufi - Inciderà in maniera positiva con una tendenziale riduzione di casi anche nella nostra provincia. Il fenomeno, tuttavia, rimane ancora rilevante poiché ogni tre aziende ispezionate si riscontra un lavoratore in nero».
L'evasione fiscale e previdenziale per il lavoro sommerso, stima la Fondazione Studi, è ancora consistente e si attesta ogni anno attorno a venti miliardi di euro.
«Le cifre riportano l'attenzione sull'importanza strategica di un'incisiva azione di contrasto al lavoro nero che sfocia in fenomeni di caporalato diffuso - spiegano dai consulenti del lavoro - Non soltanto in agricoltura».
Il presidente del consiglio provinciale dell'ordine Carlo Martufi, infine, mette in evidenza che «come Consulenti del Lavoro siamo ogni giorno in prima fila per combattere il sommerso. E sosteniamo da sempre un lavoro etico, collaborando - ha concluso Carlo Martufi - con le istituzioni per il contrasto dei fenomeni di sfruttamento».
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