Spazio satira
L'analisi
05.09.2018 - 10:30
Una provincia allo specchio. Il centro studi della Cisl di Frosinone, attraverso un'indagine che ha preso in esame i dati di Istat, Camera di Commercio, Unioncamere, Anpal, centri per l'impiego, Excelsior, ItaliaOggi e Il Sole 24 Ore, con il segretario provinciale Enrico Coppotelli, fornisce uno screening del territorio relativamente al mondo occupazionale.
La panoramica
Nello specchio della provincia, con numeri aggiornati al 2017, viene riflessa un'immagine contraddittoria. Se da una parte il saldo tra le assunzioni e quello delle cessazioni di rapporti lavorativi è stato positivo con 2.216 unità così suddivise: 942 nel centro per l'impiego di Frosinone, 707 a Cassino, 371 ad Anagni e 196 a Sora (complessivamente sono state 78.742 le assunzioni contro i 76.526 licenziamenti), dall'altra è stato registrato il boom, rispetto all'anno precedente, dei contratti di somministrazione (+86,66%) e intermittenti (+164,54%).
Delle assunzioni operate dalle aziende nel 2017, inoltre, una parte minoritaria è stata rappresentata dai contratti a tempo indeterminato: 9.925. Circa il quadruplo, 36.289, quelli, invece, a tempo determinato. E ancora, rispetto al passato il centro studi della Cisl di Frosinone ha evidenziato l'aumento, su base annua, del 22,54% dei contratti di apprendistato (2.093 contratti).
Provincia delle contraddizioni relativamente al mondo del lavoro perché, nonostante il differenziale positivo tra assunzioni e cessazioni nel 2017, un aumento si è registrato anche per quel che concerne gli iscritti ai centri per l'impiego della provincia: +1,74% su base annua. Complessivamente, in Ciociaria, sono 122.454 gli iscritti. In aumento sia il numero degli uomini (545 persone pari allo 0,99%) che delle donne (1.554 persone pari al 2,39%). Rimanendo sul tema di genere, dai dati si evince una maggioranza di uomini occupati: 60,3% contro, soltanto, il 37,1% di quote rosa.
Alti, proseguendo nella disamina, i numeri riguardanti il tasso di disoccupazione e di inattività: rispettivamente pari al 16,6% e al 41%. Male il dato sulla disoccupazione giovanile: 47,46% che vuol dire ottantaseiesimo valore più alto in Italia. Altro capitolo nell'articolato mondo del (non) lavoro è quello concernente i Neet, ragazze e ragazzi dai quindici ai ventinove anni non impegnati nello studio, né nel lavoro né nella formazione. Il dato provinciale aggiornato al 2017 è del 31,13%.
L'analisi
Ulteriori dettagli sulla situazione riguardante la provincia li fornisce ancora il centro studi Cisl di Frosinone che, nella disamina, evidenzia le luci e le ombre del territorio.
«La domanda di lavoro, rimasta pressoché costante negli anni 2013/2015, con una leggera tendenza alla flessione, è diminuita nel 2016, per risalire nel 2017. La flessione del 2016 - spiegano dalla Cisl - È stata determinata dalla stabilizzazione di parte del personale dell'istruzione, mentre la risalita nel corso dell'anno 2017 è stata determinata dall'aumento dei contratti di somministrazione che ha registrato un'impennata. Nel 2017 è tornato il segno positivo pari a 2.216 assunzioni in più rispetto alle cessazioni di rapporto di lavoro. Ma è un dato di sintesi che, comunque, non genera un miglioramento delle condizioni occupazionali ed è, soprattutto, manchevole di prospettive concrete. Al termine dell'anno 2017 - proseguono il centro studi - la domanda di lavoro provinciale ha registrato una ripresa con 17.426 attivazioni in più, pari ad una percentuale del +28,42%. Gli uomini hanno registrato un incremento di 10.289 unità, pari al +30,55%; le donne hanno registrato un incremento di 7.137 unità, pari a +25,82 punti percentuale. Il maggior numero di contratti è stato stipulato nel centro per l'impiego del capoluogo che nel 2017 ha raggiunto il 48% del totale dei contratti stipulati nell'intero territorio».
In relazione ai vari settori il centro studi Cisl Frosinone specifica che «è avvenuta una contrazione delle imprese manifatturiere, contro un aumento nell'agricoltura (+1,1%) e nel turismo (+0,9%). Il 2017 si è chiuso con 47.552 imprese registrate alla Camera di Commercio di Frosinone (+0,5% rispetto al 2016). Di queste 39.247 sono le imprese attive (oltre 2.000 sono in scioglimento/liquidazione e circa 5.000 sono inattive). Il primo settore economico in provincia resta il commercio (con oltre 13.000 imprese iscritte), seguito dalle costruzioni (6.925), dall'agricoltura (5.630), dalle attività manifatturiere (4.353), dal turismo (3.463) e dai trasporti (1.437). Le attività manifatturiere nell'arco dell'ultimo anno hanno perso oltre 200 imprese (-5,7%). Mentre restano trainanti alcuni settori per l'export, in cui Frosinone conquista, addirittura, il podio nazionale per il distretto farmaceutico dell'area nord della provincia».
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