Cerca

Ore di ansia

Marchionne in gravi condizioni: a una terra desolata ha regalato il sogno Alfa

Mentre il suo stato di salute peggiora ora dopo ora, tanto che le speranze si assottigliano sempre di più, il territorio ripercorre le tappe della rinascita

Tra la laurea ad honorem dell'Università di Cassino e l'ultimo volo in elicottero a Piedimonte c'è di mezzo il... mondo. Esattamente il pianeta messo al centro dell'universo produttivo di un uomo chiamato Sergio Marchionne.

Italo-canadese, formazione eccellente e maglioncino blu dipingono una figura quasi mitologica che ha sempre alzato l'asticella delle sfide e che ha risollevato una fabbrica decadente, qual era quella di Piedimonte, per metterla al centro di investimenti stratosferici e di modelli che viaggiano dal porto di Civitavecchia in direzione "America" per una seconda conquista. Tutta squisitamente economica. E per farlo non ha preso alcuna aereo, è salito a bordo di un sogno: la rinascita del marchio Alfa. Lo ha "brevettato" nella sua testa, poi ha messo le migliori intelligenze intorno al progetto e ha fatto risorgere l'amato modello. Ma Marchionne ha osato di più. E in una terra desolata e sempre in cerca di vocazione, come quella cassinate, laddove lo stabilimento pativa continui ammortizzatori sociali, è tornato - anche di persona - a investire. La fabbrica si è ritrovata al centro della sfida planetaria con quel primo modello, la Giulia, che ha fatto sognare. Poi Stelvio e ora, all'orizzonte, altri due modelli. Non ci saranno state le 1.800 assunzioni annunciate nel novembre del 2016 a Cassino ma centinaia di giovani lavorano al posto di quei padri che abitano il territorio. E altri entreranno. Ora, dopo 14 anni, lascia la guida ma il sogno Alfa corre veloce.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione