Il calendario
03.07.2018 - 20:00
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I saldi sono sempre un appuntamento atteso dalle famiglie e conservano ancora in parte il loro valore. Partiranno sabato prossimo i saldi estivi nel Lazio e in provincia di Frosinone e si protrarranno per le prossime sei settimane fino alla scadenza del 18 agosto. Ad aprire le danze sono state domenica, però, Sicilia e Marche, mentre ieri è toccato alla Basilicata. Tutte le altre regioni, insieme al Lazio, partiranno sabato. È cambaiata invece da regione a regione la durata: nella maggior parte dei casi i saldi termineranno a fine agosto, in Liguria dureranno solo un mese e mezzo e in Friuli Venezia Giulia continueranno fino al 30 settembre.
Secondo le stime dell'Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media per l'acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo poco meno di 230 euro per un valore complessivo intorno ai 3,5 miliardi di euro.
Confcommercio segnala, inoltre, le varie iniziative promosse sull'intero territorio nazionale da Federazione Moda Italia, come "Saldi Chiari", "Saldi Trasparenti", "Saldi Tranquilli". «Dopo una stagione primavera/estate non proprio esaltante dal punto di vista dei consumi di abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori ed articoli sportivi c'è attesa per questi saldi estivi che rappresentano un banco di prova per il dettaglio moda multibrand», commenta il presidente di Federazione Moda Italia e vicepresidente di Confcommercio, Renato Borghi. «I saldi, tenendo conto anche di previsioni di vendita pressoché in linea con quelle dell'anno scorso, continuano ad essere appetibili per i consumatori nonostante un contesto di concorrenza globale, o meglio di "dittatura digitale", capace di condizionare tutto, dalla filiera produttiva al modo delle persone di consumare e relazionarsi. Abbiamo chiesto l'introduzione della web tax perché i colossi del web devono stare nello stesso mercato con le stesse regole e con le stesse imposte delle nostre attività. A questo proposito, auspichiamo che la Ue guardi a quanto deciso dalla Corte Suprema Usa che ha dato il via libera alle tasse sulle vendite online», conclude Borghi.
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