L'illecito
28.03.2018 - 15:00
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Aveva 53mila euro in banca, percepiva una pensione di invalidità, aveva dei familiari conviventi che incassavano pensioni, ma si recava in comune a chiedere contributi economici per gli indigenti. La sua azione è stata scoperta ed ora nei suoi confronti c'è il rischio di un rinvio agiudizio. La protagonista della singolare vicenda è una 51enne abitante a Marina di Minturno, nei confronti della quale il Pm del Tribunale di Cassino, in persona del Procuratore Luciano D'Emmanuele, ha richiesto al Gip il rinvio a giudizio. Un caso che risale al 2012 2013, periodo in cui la signora in oggetto ha indotto in errore gli uffici del Comune di Minturno, preposti adaccertare lostato di bisogno economico e ad erogare il relativo sostegno economico, presentando autocertificazioni false. Richieste che, in considerazione della documentazione non proprio aderente alla realtà, ha consentito alla "furba" di accedere ai contributi previsti per gli indigenti. In una autocertificazione del giugno 2013, addirittura, la signora faceva apparire uno stato di assoluta indigenza economica con un reddito che sarebbe stato pari a zero. Una situazione che, stando alla documentazione presentata, non faceva sospettare nulla di irregolare. Ma i riscontri hanno fatto emergere altro. Infatti la51enne ha omessodi dichiarare di avere presso un istituto di credito di Scauri un deposito di 53mila euro in contanti, ma non ha rivelato di percepire una pensione Inps di invalidità civile, che, nel 2013, ammontava a 3.590 euro annui.
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