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L'illecito

Con un patrimonio in banca prendeva sussidi per indigenti: scoperta una 51enne

Chiesto il rinvio a giudizio per una cinquantunenne che, nel periodo 2012-2013, ha percepito contributi per indigenti. Aveva presentato false autocertificazioni

Aveva 53mila euro in banca, percepiva una pensione di invalidità, aveva dei familiari conviventi che incassavano pensioni, ma si recava in comune a chiedere contributi economici per gli indigenti. La sua azione è stata scoperta ed ora nei suoi confronti c'è il rischio di un rinvio agiudizio. La protagonista della singolare vicenda è una 51enne abitante a Marina di Minturno, nei confronti della quale il Pm del Tribunale di Cassino, in persona del Procuratore Luciano D'Emmanuele, ha richiesto al Gip il rinvio a giudizio. Un caso che risale al 2012 2013, periodo in cui la signora in oggetto ha indotto in errore gli uffici del Comune di Minturno, preposti adaccertare lostato di bisogno economico e ad erogare il relativo sostegno economico, presentando autocertificazioni false. Richieste che, in considerazione della documentazione non proprio aderente alla realtà, ha consentito alla "furba" di accedere ai contributi previsti per gli indigenti. In una autocertificazione del giugno 2013, addirittura, la signora faceva apparire uno stato di assoluta indigenza economica con un reddito che sarebbe stato pari a zero. Una situazione che, stando alla documentazione presentata, non faceva sospettare nulla di irregolare. Ma i riscontri hanno fatto emergere altro. Infatti la51enne ha omessodi dichiarare di avere presso un istituto di credito di Scauri un deposito di 53mila euro in contanti, ma non ha rivelato di percepire una pensione Inps di invalidità civile, che, nel 2013, ammontava a 3.590 euro annui.
Tra l'altro la stessa indagata ha "dimenticato" di dichiarare che due suoi familiari conviventi, percepivano complessivamente 570mila euro. Nonostante questo patrimonio e le "entrate" mensili, la donna è riuscita a farsi assegnare dal Comune vari contributi economici per una cifra complessiva di2641euro. Avendo dichiarato di avere un reddito pari a zero, la 51enne si è fatta assegnare anche due pacchi alimentari. Ed infatti nelle autocertificazioni ed i modelli ISEE 2012 e 2013, la cittadina marinese aveva falsamente dichiarato di nonessere intestataria di depositi, conti correnti bancari e postali. La giunta del Comune di Minturno, come parte offesa ed in vista dell'udienza, ha nominato un proprio legale, costituendosi parte civile, per i danni subiti. Inoltre l'esecutivo guidato dal sindaco Gerardo Stefanelli ha incaricato il legale nominato di recuperare, al termine del procedimento, senza oneri a carico del Comune, le eventuali spese di giudizio riconosciute a favore dell'ente «fermo restando la possibilità per l'avvo cato designato di ripetere dalla controparte soccombente le spese sostenute per le attività di recupero»

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