Spazio satira
29.08.2017 - 11:07
Non finisce qui. Ogni volta che le forze dell'ordine bussano a una casa hot si apre il vaso di Pandora. Per gli inquirenti è fondamentale ricostruire l'esatta trama che permette di intessere affari da nababbo. Per scucire verità utili a fermare disegni illeciti dietro il fenomeno della prostituzione. Ecco perché i carabinieri hanno avviato accertamenti di natura patrimoniale per verificare la regolarità dei contratti d'affitto delle case a luci rosse nonché le probabili responsabilità dei proprietari nel reato di favoreggiamento alla prostituzione.
È questo un tassello fondamentale per escludere o confermare una o più partecipazioni a un business che fa la fortuna di ragazze e "procacciatori" di occasioni.
I proprietari delle case, infatti, possono essere ignari del meretricio che si pratica in quel luogo come pure possono conoscerlo e beneficiarne. Spesso, magari, è solo chi affitta che si preoccupa, trascorso un certo periodo, di organizzare le varie stanze e procedere al sub-affitto hot, andando a ricercare le ragazze che lasciano annunci inequivocabili sui siti web.
Gli altri controlli
Intanto, nel weekend, i carabinieri hanno identificato tre partenopei di 32, 42 e 48 anni, già noti per reati contro il patrimonio, mentre si muovevano con atteggiamento sospetto nei pressi di attività commerciali, senza che sapessero fornire spiegazioni. Gli stessi sono stati proposti per l'irrogazione della misura di prevenzione del rimpatrio con Fvo per un periodo di anni tre dal comune e sono stati sanzionati amministrativamente per la somma complessiva di 5.164 euro perché esercitavano l'attività di commercio ambulante sprovvisti della prescritta autorizzazione del sindaco. All'interno dei borsoni avevano 522 capi di biancheria di varie marche, subito sequestrati.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione