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"Ciociara" hard, il film di Salieri adesso è realtà. Le polemiche non hanno fermato la produzione

Sul web un'anteprima del remake hot del capolavoro di Vittorio De Sica, interpretato da Roberta Gemma

Nonostante le polemiche, il remake hard de "La Ciociara", diretto da Mario Salieri e che ha come protagonista l'attrice Roberta Gemma, ha visto la luce: da poco è terminata la produzione. "La Ciociara hard" è dunque realtà. Ad annunciarlo, su Affariitaliani.it, lo stesso regista Mario Salieri che avrebbe già divulgato sul web alcune clip del suo lavoro.

Quando si cominciò a parlare del progetto di Mario Salieri, l'attrice si giustificò dicendo che il film traeva spunto solamente dall'ambientazione e dai costumi, ma non dalla trama del film. Pur non volendo mettere in dubbio le parole dell'attrice, è rimasta ferma la condanna da parte delle istituzioni e dei principali rappresentanti dell'opinione pubblica.

Proprio l'altro ieri, infatti, nel capoluogo si è svolta una conferenza sull'opera di Vittorio De Sica, promossa dalla senatrice del Partito Democratico, Maria Spilabotte. Assieme all'analisi culturale e stilistica, si è colta l'occasione per puntare il dito, una volta di più, sull'idea del regista porno, che secondo i relatori ha così offeso la Ciociaria e chi ha sofferto delle marocchinate.

Le reazioni, ad oggi ancora molto forti, fanno capire come la triste vicenda che ha investito il basso Lazio e il territorio pontino, non abbia smesso di suggestionare le coscienze. Gli stupri di massa accaduti nel maggio del 1944, da parte dei militari marocchini, algerini e senegalesi, ha spinto un intero territorio a interrogarsi sulla propria identità comune. E in modo più ampio sulla dignità della donna, sul rispetto dei diritti di tutti gli esseri umani in generale.

Concetti fondanti, sottolineati ovviamente nella conferenza di venerdì. Una conferenza nella quale, a riprova di quanto appena detto, il vicesindaco di Pontecorvo Moira Rotondo, ha dichiarato di voler rimuovere dal paese la stele di Sant'Oliva, un monumento che - come ha spiegato la Rotondo - essendo dedicato al corpo militare francese, offende profondamente Pontecorvo, località che ha tanto patito la furia delle truppe che facevano capo a Parigi.

«Se sfonderete la linea Gustav, avrete sessanta ore di libertà, buon vino e donne». Pare sia stato detto proprio così agli stupratori dal loro generale. Un affronto che tuttora si fa fatica a perdonare. Chiaramente un film porno non può permettersi di dissacrare tutto ciò.

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