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Il dibattito

Stazione Alta Velocità. L’urlo del Basso Lazio

Ieri a Ferentino la Cisl ha rilanciato l’importante infrastruttura. Forte e convinta la risposta della politica e dei territori

La stazione Tav a Ferentino rappresenta un’imperdibile opportunità di rilancio, non soltanto per la provincia di Frosinone, ma per tutto il Basso Lazio e, a catena, per le regioni limitrofe. Non una semplice infrastruttura, ma un’opera capace di far recuperare terreno a tutta l’area non soltanto per quanto concerne la mobilità, che ne guadagnerebbe, evidentemente, in efficienza, ma anche in termini di rilancio economico, con una rafforzata attrazione industriale e turistica. Un progetto ambizioso che la Cisl del Lazio rilancia con forza e che interessa il tessuto socioeconomico dell’intero territorio. Per questo ieri a Ferentino c’erano proprio tutti al convegno organizzato dal sindacato. Presenti all’evento dal titolo “La rinascita del Basso Lazio – Il futuro della mobilità con la Tav” i rappresentanti istituzionali, politici e delle associazioni di categoria, a partire dal vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani e dal presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. Due i riscontri pratici rilevabili nell’immediato: l’istituzione di un tavolo regionale permanente, che il presidente Rocca, come da lui stesso annunciato nel corso dell’evento, convocherà entro la metà di luglio, al fine di avviare un serio studio di fattibilità di quest’opera, che ancora una volta ha definito «non più rinviabile», e la convocazione del primo tavolo tecnico operativo sulla stazione Tav, giovedì prossimo al ministero dei Trasporti, alla presenza del ministro Matteo Salvini

A sviscerare i dati sui quali si fonda il concetto, in più occasioni ribadito dal presidente Rocca, che la stazione Tav di Ferentino-Supino è un’opera non negoziabile, il segretario regionale della Cisl Lazio Enrico Coppotelli, che ha presentato i numeri contenuti nel report elaborato dal sindacato. Numeri che parlano e grazie ai quali Coppotelli è riuscito a far sedere intorno allo stesso tavolo tutta la rappresentanza, di maggioranza e opposizione, del governo centrale e regionale, oltre ai tanti sindaci del territorio e amministratori locali.

I numeri
Guardando ai dati presentati dalla Cisl del Lazio, Frosinone e Latina rappresentano il traino dell’export laziale. E, neanche a dirlo, una stazione Tav a Ferentino si tradurrebbe in un volano di crescita anche in questo senso. Le due province, infatti, contribuiscono al 53% dell’export laziale e al 36% delle importazioni, per un avanzo di 221 milioni di euro nel 2024.
«La stazione Tav posizionata strategicamente a Ferentino – ha spiegato Coppotelli – significherebbe agganciare con una modalità moderna e veloce il corridoio di trasporto europeo scandinavo, quindi connettere in linea diretta Frosinone e Latina con tutto il nord Europa. Con l’evidente possibilità di far crescere le esportazioni nei Paesi già al primo posto, quali Belgio e Paesi Bassi, ma soprattutto negli altri attraversati dalla linea Tav, a partire dalla Germania per arrivare ai paesi Scandinavi». La Cisl ha elaborato, inoltre una stima dei benefici che ricadrebbero non soltanto nel Basso Lazio, ma anche nel Nord Campania, in Abruzzo e in Molise, grazie alla realizzazione della stazione Tav. «Parliamo di un aumento del 30% dell’occupazione – ha argomentato Coppotelli – e di un aumento del 40% di imprese che potrebbero venire a investire in questo territorio. Parliamo di un bacino di oltre 285.000 imprese, che possono mirare a competere sulla scena internazionale. Soltanto attraverso un potenziamento delle infrastrutture – ha aggiunto – i territori possono tornare a essere attrattivi».

Gli interventi
A fare gli onori di casa la segretaria provinciale della Cisl Frosinone Antonella Valeriani, che ha sottolineato come l’opera sarebbe al servizio anche delle realtà già presenti «come le aziende farmaceutiche, vere eccellenze del territorio, dotandole di infrastrutture oggi insufficienti per la mole di lavoro e di flusso che già esiste». Ha preso poi la parola il segretario provinciale della Cisl di Latina Roberto Cecere, che ha sottolineato l’importanza di un’operazione come la Tav. Insistendo sulla necessità di un vero e proprio sistema di infrastrutture, poi, Antonio Tajani ha sottolineato: «La stazione Tav di Ferentino ha un senso se collegata a una rete di infrastrutture, non trasformandosi in una cattedrale del deserto». Il presidente della Regione Francesco Rocca, ha lanciato, poi, l’operazione “28 minuri” «Per anni siamo stati bloccati dall'ideologia: questo territorio ha scontato pesanti ritardi a causa dei troppi "no". Ora basta – ha chiosato – Con la stazione Tav potremmo arrivare ad un movimento di 5.600 passeggeri al giorno. I 28 minuti che collegherebbero la città del frusinate a Roma Tiburtina farebbero davvero la differenza». Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Luigi Sbarra ha parlato della Tav come di uno snodo decisivo per il rilancio di un’area con un bacino potenziale di due milioni di abitanti. «Quella del Basso Lazio – ha sottolineato – non è una terra depressa ma una terra che rischia di essere dimenticata. E la stazione Tav – ha aggiunto – non è un favore ma un investimento per questo territorio».

Il deputato di Fratelli d’Italia Massimo Ruspandini ha parlato di una battaglia comune per il bene del territorio. «Dobbiamo intercettare le varie sensibilità per poter lavorare insieme – ha rimarcato – Le nostre province possono vincere le grandi sfide della globalizzazione e di questa nostra contemporaneità soltanto se riusciamo a lavorare insieme, mettendo da parte gli interessi di partito e i campanilismi. Dobbiamo unirci quindi in questa battaglia per la Tav. Il territorio – ha concluso – ha bisogno di questa infrastruttura e ha bisogno di fare squadra». E ancora: «Non ci dobbiamo vergognare di dire che la Ciociaria ha un patrimonio enorme, ha dato un contributo gigantesco alla cultura, ha figli illustri. Dobbiamo essere capaci di mettere anche l’orgoglio in campo. Io ringrazio la Cisl, Luigi Sbarra ed Enrico Coppotelli, che è il nostro “miglior treno veloce”. Con il sindacato possiamo e dobbiamo “andare a dama”». Unanime la visione dei sindaci: «A Frosinone stiamo riqualificando la stazione – ha ricordato il primo cittadino del capoluogo Riccardo Mastrangeli – e vogliamo collegarla alla stazione Tav di Ferentino-Supino. Dobbiamo fare squadra – ha aggiunto – E questo è il momento decisivo». Sulla stessa linea anche il primo cittadino di Cassino Enzo Salera, quello di Ferentino Pierganni Fiorletta e quello di Supino Gianfranco Barletta.

L’europarlamentare Salvatore De Meo ha dichiarato: «Dobbiamo collegare questi due territori con il grande mercato unico europeo. Sono territori che hanno l’ortofrutticolo, il mare, dei percorsi enormi, un turismo delle abbazie. Hanno eccellenze del chimico-farmaceutico». A soffermarsi, poi, sull’opportunità dell’investimento il deputato della Lega Nicola Ottaviani «In questo territorio – ha spiegato – sta esplodendo il comparto della Logistica e questo ci pone in una posizione privilegiata: oltre ad ammortizzare i costi sulle 12 ore di traffico passeggeri è possibile ammortizzarli anche sulle ulteriori 12 ore notturne attraverso il traffico merci».

Nicola Calandrini, presidente della commissione bilancio al Senato, ha definito l’opera un punto strategico di collegamento tra la terra e il mare. «Un’infrastruttura del genere – ha sottolineato – va pensata come un’opera di area vasta. Dobbiamo sollecitare ferrovie dello Stato – ha concluso – ricordando però che non è un’opera che si può fare soltanto con i fondi pubblici». L’assessore regionale ai Trasporti Fabrizio Ghera ha ricordato il lavoro svolto dalla Regione Lazio per rendere strutturale il servizio sperimentale relativo all’alta velocità a Cassino e a Frosinone. «C’è richiesta dal territorio di incrementare i servizi – ha aggiunto – quindi ora lavoriamo per trovare i finanziamenti e lavorare insieme a Ferrovie dello Stato e al Governo».Tra gli altri, ha preso poi la parola la consigliera regionale del Pd Sara Battisti, che ha definito l’evento di ieri un’occasione preziosa di confronto. «Come molti dei presenti– ha ricordato – ho avuto modo di contribuire a un percorso che oggi comincia a vedere prospettive concrete. È giusto riconoscere il lavoro fatto negli anni: penso all’ex ad di Ferrovie Gian Franco Battisti, all’ex presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e al vice Daniele Leodori. Senza la sperimentazione avviata con le fermate di Frosinone e Cassino, oggi non saremmo qui a discutere della possibilità di realizzare una nuova stazione». Molti i rappresentanti delle associazioni di categoria presenti. Fra questri il presidente di ConfimpreseItalia Guido D’Amicoche ha sottolineato il risvolto sociale di infrastrutture di questo tipo: «Pensiamo a cosa vuol dire avvicinare le famiglie – ha detto – Facciamo del Lazio meridionale, come è già accaduto con l’autostrada, il centro dell’Italia».

A sottolineare la disponibilità a lavorare in squadra anche il commissario del Consorzio industriale del Lazio Raffaele Trequattrini. «Saremo in prima linea – ha dichiarato – per far capire soprattutto a Ferrovie dello Stato che questo territorio ha bisogno di questa infrastruttura».

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