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Il progetto

La priorità è costruire un pozzo. L'impegno di Marco e Silvia

Continua in Kenya l’impegno dei due giovani medici di Colfelice. Hanno riunito gli anziani del villaggio, acquisito un terreno e deciso di scavare: sempre in prima linea

Continuano ad arrivare in paese notizie sull’impegno dei due medici del posto, Marco Frasca e Silvia Rabotti, che hanno fatto una scelta di vita andando in missione in una terra difficile quale quella del Kenya, dove in tanti non possono permettersi cure, ma soprattutto vivono in una situazione davvero precaria e di emarginazione. Quindi non solo cure, ma anche l’impegno di cercare di migliorare la qualità della vita a chi vive in angoli remoti e a volte difficilmente raggiungibili. «Dal 2024 – spiega il dottor Marco Frasca - infatti abbiamo iniziato a lavorare con una comunità Masai in una zona molto remota, vicino al confine con la Tanzania. È una comunità che vive ancora legata alla loro cultura e nelle tradizionali abitazioni di fango e paglia. Con l’aiuto dei nostri assistenti sociali siamo riusciti a creare un rapporto con loro e portare avanti delle iniziative. La principale è quella delle cliniche mobili che svolgiamo lì con regolarità per portare assistenza sanitaria in quanto non ci sono strutture in tutta l’area. In ogni giornata di clinica mobile vediamo circa 80-100 pazienti con le problematiche più varie. Da precisare che raggiungere quei territori è davvero complicato, con le vie di comunicazione, in terra battuta, che in caso di abbondanti piogge si trasformano in veri e propri fiumiciattoli».

Poi il medico missionario, impegnato sul posto con la consorte Silvia Rabotti, spiega le iniziative su cui si sta lavorando a più ampio raggio. «Ma il nostro progetto – spiega ancora Marco – non finisce lì, vogliamo creare per loro qualcosa di più stabile e quindi abbiamo riunito gli anziani del villaggio, acquisito un terreno e abbiamo deciso di scavare un pozzo a uso comunitario e costruire un ospedale che possa servire tutta la popolazione circostante (parliamo di circa 4.000 persone). Abbiamo già iniziato alcuni lavori e quelli del pozzo inizieranno a breve. Per quanto riguarda i fondi ci siamo affidati alla generosità di enti privati e singoli cittadini. Una parte verrà finanziata da una fondazione Americana oltre che un sacerdote che si occupa di un progetto specifico per portare acqua nelle zone più aride dell’Africa. La ricerca di fondi è ancora attiva e chiediamo l’aiuto di tutti per sostenere questa comunità di fratelli e sorelle in una della zone più remote del Paese della terra rossa, il Kenya”». Ovviamente la comunità di Colfelice, come in passato, continuerà a sostenere il progetti che i loro concittadini medici stanno realizzando nel continente africano, nell’ambito dell’associazione “We’re all Africa”.

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