Spazio satira
La cerimonia
22.02.2025 - 17:00
«Oggi il Paese chiede alla Corte dei conti un nuovo ruolo e nuove funzioni. Più che incutere paura e sanzionare le amministrazioni e gli amministratori a posteriori, chiedendo loro ingenti risarcimenti, a volte a distanza di anni dai fatti che hanno dato origine al danno, essa deve essere un punto di riferimento, deve svolgere un ruolo di assistenza e di guida preventiva, prima che il danno venga cagionato, piuttosto che intervenire dopo che lo stesso sia stato prodotto, e peraltro, con scarse possibilità di effettivo recupero». È quanto ha dichiarato Tommaso Miele, presidente aggiunto della Corte dei conti e presidente della sezione giurisdizionale del Lazio, nella relazione svolta nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2025 della sezione giurisdizionale del Lazio. Il magistrato, nato ad Aquino, vanta una lunga carriera nella magistratura contabile. Nella relazione di ieri il presidente Miele ha detto: «Nell’ambito dell’attività della sezione particolare significato riveste - anche per l’indubbio valore deterrente e correttivo che esso assume ai fini di una sana e corretta gestione delle pubbliche risorse - l’accertamento della responsabilità amministrativa degli amministratori e dei dipendenti delle amministrazioni e degli enti pubblici per il danno dagli stessi cagionato alle amministrazioni di appartenenza con comportamento doloso e/o, in violazione degli obblighi di servizio».
Quindi ha elencato «le fattispecie dannose che sono state trattate nei giudizi definiti» dalla Corte dei Conti per il Lazio. E nello specifico: «La concessione di finanziamenti o di contributi pubblici da parte delle amministrazioni pubbliche in assenza dei presupposti previsti dalla legge o la mancata utilizzazione degli stessi per le finalità per le quali gli stessi vengono erogati; la stipula di contratti, attivi o passivi, a prezzi diversi da quelli di mercato; fattispecie di danno relative alla erogazione di contributi pubblici per l’efficientamento energetico relative a condotte di illecita percezione, da parte di società, assai spesso fallite, di titoli di pubblica incentivazione per progetti di efficientamento energetico (c.d. certificati bianchi), negoziabili nel rispettivo mercato elettronico, nonché convertibili in denaro pubblico presso la Cassa servizi energetici e ambientali; fattispecie di danno relative all’affidamento di appalti, a margine dei quali si sono spesso registrati episodi di corruzione o di concussione; l’affidamento di incarichi di consulenza esterni da parte delle amministrazioni pubbliche in assenza dei presupposti previsti dalla legge; l’illegittima erogazione di finanziamenti europei; casi di assenteismo da parte di dipendenti pubblici; fattispecie di danno relative all’espletamento di incarichi professionali da parte di professori universitari in posizione di tempo pieno, o in assenza di autorizzazione; fattispecie di danno relative al mancato riversamento di una quota dei compensi in caso di espletamento di incarichi professionali esterni da parte di dipendenti pubblici; fattispecie di danno da disservizio; fattispecie di danno all’immagine, assai spesso a margine di episodi di corruzione o concussione da parte di amministratori e dipendenti pubblici».
Miele ha poi fatto un passaggio sulla “paura della firma” dicendo che «per attenuare e superare la paura della firma occorrono innovazioni sul fronte del controllo della Corte dei conti, prevedendo il controllo preventivo di legittimità su richiesta delle amministrazioni per alcune specifiche tipologie di atti, e rendendo effettiva, sempre limitatamente ad alcune specifiche tipologie di atti, la funzione consultiva già intestata alla Corte dei conti dalla legge La Loggia».
Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, il ministro della Salute Orazio Schillaci, il vice ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, tre giudici costituzionali (Buscema, Luciani e Marini), molti capi di gabinetto di ministri e molti parlamentari, il presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera dei deputati Nazario Pagano, il capogruppo di Forza Italia alla Camera Paolo Barelli, numerosi altri parlamentari (tra cui l’ex ministro Boschi e l’on. Cesa), il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, la vice presidente della Regione Lazio Roberta Angelilli, l’assessore al bilancio e agricoltura Giancarlo Righini, il procuratore generale di Roma Gimmi Amato, il commissario straordinario della Zes unica Giosy Romano, il ministro dell’Economia di San Marino, amministratori di società partecipate (c’era Stefano Donnarumma, ad di Fs) molti direttori generali delle Asl del Lazio, il commissario del Consorzio Industriale, Raffaele Trequattrini, il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, il segretario generale dell’Avvocatura dello Stato Maurizio Greco, il rettore dell’Università di Roma Tor Vergata Nathan Levialdi Ghiron, molti avvocati, professori universitari, sindaci e amministratori pubblici insieme a esponenti del mondo della giustizia italiana unitamente a numerose autorità civili e militari, che hanno tributato un caloroso applauso al presidente Miele quando, al termine degli interventi, ha dichiarato ufficialmente aperto l’anno giudiziario.
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