Spazio satira
Frosinone
17.12.2024 - 11:31
Crescita e aggregazione le parole chiave per il futuro dell’edilizia. Un settore sempre trainante al quale, oggi più di ieri, viste le contingenze di un periodo particolare, è richiesta capacità di analisi e lungimiranza. Da una parte un sistema sovralimentato, dalle risorse del superbonus prima e del Pnrr poi, dall’altra le conseguenze delle crisi mondiali. Basti pensare all’aumento dei costi dei materiali. Diversi gli spunti di riflessione emersi dall’incontro organizzato da Ance Frosinone, sotto la guida del presidente Arnaldo Zeppieri, ospitato ieri nella sede della Cassa Edile. A moderare il dibattito il giornalista Corrado Trento. Presenti, oltre ai vertici di Ance, il presidente del gruppo giovani Stefano Stellino, il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli e il consigliere provinciale Sergio Crescenzi, in rappresentanza delle istituzioni e i segretari dei sindacati di categoria, Alessio Faustini (Fillea Ggil), Giustino Gatti (Filca Cisl) e Flavio Fareta (Feneal Uil). È intervenuto, inoltre, il presidente di Unindustria Frosinone, Corrado Savoriti.
A fare gli onori di casa il presidente della Cassa edile, Sandro Sigismondi, che, in considerazione del tema della crescita, ha voluto sottolineare i brillanti risultati dell’ente: «Abbiamo superato i 100 milioni di massa salari – ha detto – e negli ultimi anni abbiamo avuto una crescita più del doppio della media nazionale. Contiamo più di 1.500 aziende e 10.000 lavoratori».
Crescere, crescere insieme e crescere tutti, è stato infatti il leitmotiv dell’incontro di ieri. «Per territorio, per un’associazione, per i nostri associati, per i lavoratori che fanno parte del sistema dell’edilizia – ha sottolineato Arnaldo Zeppieri – la crescita è necessaria. In questo momento di continua evoluzione c’è bisogno di fare questi incontri per lanciare un messaggio alle tante piccole e medie imprese del settore del territorio, perché rimanere fermi, rimanere piccoli, significa scomparire».
Zeppieri ha dunque richiamato l’attenzione delle istituzioni sulla necessità di guardare con attenzione alle piccole e medie imprese, che in provincia di Frosinone, ha ricordato, rappresentano il 95% del totale. La richiesta è quella di un coinvolgimento maggiore degli addetti ai lavori nella realizzazione dei piani triennali, soprattutto in considerazione della possibilità di affidamento diretto per gli appalti fino a 150.000 euro, che, convogliati verso le aziende del territorio, rappresenterebbero un’importante possibilità di crescita. «Perché possa esserci crescita – ha rimarcato Zeppieri – deve esserci un cambiamento. Con più attenzione, le nostre piccole e medie aziende potrebbero avere importanti possibilità di sviluppo».
La parola è poi passata a Corrado Savoriti, che ha evidenziato le affinità, soprattutto in termini di criticità, tra l’edilizia e il comparto industriale. «Sicuramente la burocrazia, per entrambi i settori – ha detto – può rappresentare un freno per la crescita. Ma ci sono anche altre criticità che interessano tanto i settori industriali a forte manifatturiera quanto l’edilizia specializzata, come l’accesso a credito. Così come per entrambi è fondamentale il tema della formazione, che può rappresentare un driver di sviluppo molto importante».
Il dibattito
Proprio sulla formazione si è aperta la seconda fase del dibattito, in cui sono intervenuti i rappresentanti sindacali del settore. A porre l’accento sull’importanza della formazione, spesso sottovalutata nel settore, il segretario provinciale della Fenal-Uil Flavio Fareta, che ha posto l’accento sul fermento di un comparto che risulta in piena evoluzione, ma le cui professionalità non sono non ancora adeguatamente valorizzate. La chiave per rendere l’edilizia più attrattiva, è rappresentata infatti, secondo Fareta, da un profondo cambiamento culturale. «L’edilizia è vista come qualcosa che ha una bassa scolarizzazione – ha spiegato – Ma all’interno del cantiere ci sono tante figure che hanno una professionalità eccelsa, una grandissima manualità e professionalità. E questa professionalità che va inquadrata dal punto di vista scolastico – ha aggiunto – perché questo lavoro non rappresenti un ripiego. Dobbiamo far capire che c’è innovazione, ragionare con i giovani spiegando loro che non parliamo più del “semplice muratore” di una volta».
Il segretario provinciale della Fillea-Cgil Alessio Faustini, ha, poi, messo in evidenza il ruolo cruciale della Cassa edile e degli enti bilaterali nel garantire stabilità e regole chiare nel settore, ponendo particolarmente l’accento sulla questione degli appalti. «Dalla nascita della prima Cassa edile nel 1919 – ha ricordato – questo sistema si è evoluto per offrire tutele fondamentali ai lavoratori e strumenti indispensabili per la competitività delle imprese sane». Faustini ha infatti sottolineato come il sistema bilaterale sia essenziale, in particolare in relazione a questioni vitali come quella degli appalti pubblici «che rappresentano – ha ricordato – 285 miliardi di euro di investimenti. Bisogna evitare che diventino una “giungla” come accade per quelli privati – ha aggiunto – Finalmente oggi stiamo discutendo anche di contrattazioni di secondo livello – ha proseguito – Basti pensare che il 40% delle ditte sono senza dipendenti e il 95% ne ha quattro dipendenti. Parliamo di situazioni ingestibili se non ci fossero gli enti bilaterali e parti sociali in grado di valorizzare lavoratori e imprese».
Altro tema centrale, affrontato dal segretario provinciale della Filca-Cisl, Giustino Gatti, quello della sicurezza sul lavoro. «Una cultura della sicurezza è fondamentale e viaggia insieme alla professionalità dei lavoratori – ha detto – Lo scopo è unico: salvare vita e salute dei lavoratori. La sicurezza – ha continuato Gatti – si basa su formazione delle aziende e formazione dei lavoratori. È necessario che siano informati in modo chiaro sui rischi all’interno del cantiere e mai come in questo periodo, vista anche la presenza alta di stranieri che non parlano bene l’italiano, la comunicazione è fondamentale».
Le conclusioni
Il presidente di Ance Lazio Nicolò Rebecchini ha ribadito come il sistema stia vivendo un momento favorevole. «Non a caso rappresentiamo circa il 10% del pil nazionale, ma muoviamo il 30%. I fondi del Pnrr presenti anche sul nostro territorio stanno facendo fare all’edilizia la parte del leone – ha detto – quindi sicuramente il nostro viviamo un trend assolutamente positivo». Rebecchini ha però voluto lanciare un monito, ricordando come proprio i fondi del Pnrr rappresentino in questo momento un’eccezione. «Non si può pensare che quello che accade oggi resterà invariato. Questa grande quantità di risorse piovute nel nostro settore difficilmente ci saranno – ha sottolineato – quindi bisogna già da ora prepararsi per il periodo delle vacche magre».
A concludere i lavori il vicepresidente di Anci Nazionale Domenico De Bartolomeo, che ha ribadito come il sistema sia attualmente sovralimentato, in particolare dai fondi del Pnrr. «Dobbiamo prendere del positivo da quello che è avvenuto per capire quello che possiamo fare – ha argomentato – È chiaro a tutti che quando il settore lavora bene traina il Paese. Il Pnrr dà quest’altra iniezione e sta facendo lavorare tutti. Ma – ha aggiunto – abbiamo delle incognite sui tempi e, purtroppo, a rischiare sono le imprese. Il futuro dell’edilizia è molto complicato ma per altri versi promettente e positivo – ha concluso – Questa situazione che si è verificata ci ha fatto capre che possiamo lavorare molto e che, insieme e con una rappresentanza valida e chiara a tutti, può esserci un grande futuro per l’edilizia».
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