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Veroli

Pena di morte, la città dice no

Dibattito sul tema giovedì pomeriggio nella galleria “La Catena” promosso dalla Comunità di Sant’Egidio. Fra i relatori il sindaco Germano Caperna, monsignor Ambrogio Spreafico, l’avvocato Marta Campoli e don Paolo Cristiano

Veroli e il suo “no” alla pena di morte sono stati al centro del dibattito, che giovedì pomeriggio ha animato la galleria “La Catena”.
L’evento, inserito nell’ambito dell’iniziativa internazionale “Cities for Life”, promossa dalla Comunità di Sant’Egidio, ha visto la convinta adesione del Comune e dell’Unione delle Camere penali italiane. Dopo i saluti istituzionali del sindaco Germano Caperna, che ha raccontato la sua esperienza di docente presso il carcere di Paliano e ha annunciato l’illuminazione del rosone della concattedrale di Sant’Andrea per oggi, 30 novembre, l’intervento del vescovo diocesano monsignor Ambrogio Spreafico ha introdotto il tema portante dell’incontro, sviluppato, con grande accortezza e perizia, dall’avvocato Marta Campoli e da don Paolo Cristiano, moderato con giusta misura dalla dottoressa Loredana Piazzai.

«Perché impegnarsi per l’abolizione della pena di morte se alcuni la invocano anche là dove non c’è, come se fosse la soluzione per un mondo giusto e pacifico?»: l’interrogativo, posto da monsignor Spreafico, ha trovato autorevole e ferma risposta nelle considerazioni etiche avanzate durante il dibattito, negli argomenti giuridici evidenziati dagli esperti, nella solidità della statistica che ha dimostrato come, in realtà, l’estrema punizione fallisca nel suo scopo principale: ovvero fungere da deterrente alla commissione dei reati. Sul cammino verso l’abolizione della pena capitale, l’impegno civico di Amministrazioni e cittadini può rappresentare il cambio di marcia verso l’ampia e diffusa consapevolezza che è contraria ai diritti umani e alla dignità della persona: «La Chiesa cattolica, in sintonia con il magistero di Papa Francesco, ribadisce con forza il rifiuto della pena capitale, considerandola inadatta sotto il profilo morale e inumana - ha continuato il vescovo Spreafico - La pena di morte è inammissibile perché attenta all’inviolabilità e dignità della persona.

Nessuno può essere privato della speranza di una riconciliazione e di un reinserimento. “Cities for Life” è ormai una parte essenziale del movimento abolizionista, raggiungendo con il suo impegno milioni di persone nel mondo e sensibilizzandole sulla necessità, sempre più impellente, di costruire comunità fondate sul rispetto dei diritti umani e sul riconoscimento della dignità dell’individuo in quanto tale. L’attenzione si è poi focalizzata sulla compatibilità tra pena di morte e democrazia, le cui fondamenta sono state gettate sulla partecipazione del popolo alla vita pubblica, sul riconoscimento che l’essere umano è sì fallace, ma è altrettanto capace di correggere l’errore e rimediare ai suoi effetti. In questa consapevolezza riposa la finalità rieducativa a cui deve tendere la pena comminata di fronte alla commissione di un reato, dal più tenue al più grave.

«L’irreversibilità dell’errore è incompatibile con la democrazia - ha concluso il vescovo - perché comporta il rischio di annientare l’altro. Il fondamento di ogni legge è sempre la difesa della vita. La pena capitale abbassa tutta la società al livello di chi uccide. Essa promette una guarigione impossibile per i familiari delle vittime e nel contempo ne crea di nuove. E legittima una cultura di morte, mentre si spaccia per difesa della vita». Durante la fase organizzativa dell’incontro, don Paolo ha sottolineato l’impegno di Sant’Egidio per cancellare il ricorso alle esecuzioni capitali in tanti Paesi del mondo: in questi giorni, a Roma, si sta svolgendo un convegno con la partecipazione di una trentina di ministri della Giustizia, affiancati da attivisti e testimoni, per ottenere una moratoria globale. Tale coinvolgimento è nato dalla fedeltà all’amicizia con un condannato statunitense, Dominique Green, la cui storia dolorosa continua a ispirare la comunità perchè nessuno sia abbandonato nei bracci della morte. Tutti possono contribuire a salvare vite umane, rimanendo aggiornati e firmando gli appelli urgenti per ottenere la grazia sul sito www.nodeathpenalty.santegidio.org

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