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Sanità

Anagni, ecco il servizio oncologico. È un punto di svolta

Ieri mattina l’inaugurazione. La soddisfazione della Pulvirenti. Francesco Rocca: «Promessa mantenuta. Il malato al centro del sistema»

L’inaugurazione del servizio di oncologia nel presidio sanitario di Anagni si inquadra in una precisa strategia di attenzione verso il territorio. Lo ha detto chiaramente il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. Al suo fianco il commissario straordinario della Asl di Frosinone Sabrina Pulvirenti, che ha illustrato nei minimi dettagli un progetto che non soltanto risponde alle esigenze dei pazienti del nord della Ciociaria, ma che si inserisce nell’ambito della Rete oncologica “ospedale-territorio” attiva con i setting di ricovero ordinario, day hospital e ambulatoriale negli ospedali Fabrizio Spaziani di Frosinone, Santissima Trinità di Sora e Santa Scolastica di Cassino. Perché in questo modo si rafforza il Punto oncologico di accesso e di continuità della cura della Asl di Frosinone.

L’inversione di tendenza
Ma è evidente che si tratta altresì di una precisa strategia politica. Come hanno sottolineato il parlamentare Massimo Ruspandini e il consigliere regionale Daniele Maura, entrambi di Fratelli d’Italia. Ha detto Ruspandini: «Enorme soddisfazione perché si tratta di un altro segnale forte di inversione di tendenza. La Regione Lazio ha messo il territorio della provincia di Frosinone in primo piano. Lo dimostrano i fatti, dopo dieci anni nei quali il centrosinistra non è andato oltre gli annunci, mai concretizzati però. Assunzioni e più servizi: la ricetta di Francesco Rocca è tanto semplice quanto efficace». Daniele Maura ha affermato: «Sin da suo insediamento questa Amministrazione regionale ha fatto capire che la sanità sarebbe venuta al primo posto. L’inaugurazione del servizio di oncologia di Anagni mette in evidenza come si voglia mettere il malato al centro del sistema, dando risposte ai territori».

La situazione
C’erano il Vescovo Ambrogio Spreafico (che ha benedetto il reparto), il Prefetto Ernesto Liguori e i vertici delle Forze dell’ordine. C’era Andrea Urbani, responsabile della direzione regionale “salute e integrazione sociosanitaria”. Presenti medici, infermieri e ausiliari. Sul versante della politica, oltre al deputato Massimo Ruspandini e al consigliere regionale Daniele Maura, c’erano il sindaco di Anagni Daniele Natalia, il vicesindaco Riccardo Ambrosetti, il consigliere comunale Alessandro Cardinali. Ma pure il consigliere regionale Alessia Savo (presidente della commissione sanità), il presidente del consiglio provinciale Gianluca Quadrini e tanti altri amministratori e politici. Alessia Savo ha affermato: «Un presidio, quello di Anagni, che affaccia proprio sulla Valle del Sacco e che anche per questo deve poter rappresentare la giusta risposta a una forte e continua richiesta di aiuto, assistenza e cura nella zona che maggiormente rappresenta il baluardo di difesa e protezione della salute di cittadini e ambiente». Gianluca Quadrini ha voluto esprimere «il profondo apprezzamento alla dottoressa Sabrina Pulvirenti per il suo impegno e la dedizione nel migliorare costantemente i servizi sanitari del nostro territorio». In primo piano comunque il personale sanitario, chiamato a gestire un servizio articolato sulle terapie ma pure sul supporto psicologico e su molto altro ancora.

Il ruolo della Pulvirenti
Il commissario straordinario della Asl Sabrina Pulvirenti ha scelto un profilo operativo. Illustrando e definendo nei minimi particolari un servizio finalizzato a garantire risposte ai pazienti oncologici. Si è soffermata sul personale e sui macchinari, sulle terapie ambulatoriali e sulla telemedicina. La Pulvirenti ha fatto altresì emergere un gioco di squadra fondamentale, che passa necessariamente dalle competenze e dall’impegno del personale sanitario. Il giorno del suo insediamento Sabrina Pulvirenti aveva detto tra le altre cose: «Ho intenzione di investire molto nelle telemedicina, nella digitalizzazione, nell’abbattimento delle liste di attesa. Proprio nell’ottica di quello che dicevo prima: il territorio al centro. Sarà molto importante definire bene e operativamente l’appropriatezza dei percorsi: tra ospedale e territorio e fra territorio e ospedale. Insisterò molto sul concetto della presa in carico del paziente: non soltanto e non necessariamente in ospedale ma anche nel territorio». L’inaugurazione del servizio di oncologia ad Anagni sta nella sua visione della sanità.

La sfida di Rocca
Il presidente della Regione Lazio lo aveva promesso in campagna elettorale. Infatti ha spiegato: «Oggi inauguriamo un servizio che rappresenterà un punto di riferimento costante nella sfida contro il maledetto cancro. Più di qualcuno ha pensato che la mia fosse soltanto una promessa elettorale, destinata a svanire. Non è così. Chi mi conosce sa che per il sottoscritto la sanità viene al primi posto e che al centro del sistema non può che esserci il malato. Ci sono rimasto male per le strumentalizzazioni che sono state fatte, ma alla fine penso che la differenza la fanno esclusivamente i fatti». Ha aggiunto Francesco Rocca: «Tra gli obiettivi che ci siamo posti c’è quello di potenziare al massimo la sanità territoriale delle province e quindi anche di Frosinone. Per evitare che tanti pazienti e le loro famiglie debbano affrontare altresì i disagi dei viaggi fuori provincia. Il servizio di oncologia di Anagni darà risposte anche sotto questo punto di vista. Consideriamo altresì che la logica è quella della presa in carico del paziente. Intanto naturalmente le terapie negli ambulatori, ma ci saranno risposte pure sul versante della telemedicina. Fondamentale il sostegno psicologico. Poi ci sarà altresì una convenzione con la Scuola di formazione professionale di Frosinone. Penso ai trattamenti di linfodrenaggio ma pure al servizio gratuito di Oncobuty. Le pazienti saranno accompagnate durante l’intero percorso terapeutico. Il concetto di presa in carico va declinato sia sul piano dei servizi ospedalieri che su altro. Nella capillarità delle risposte». Poi il Governatore del Lazio ha allargato il discorso all’intero panorama sanitario della provincia di Frosinone. Notando: «Attiveremo altri importanti servizi in questa provincia fino al 2026. Tutti significativi, tutti importanti, tutti pensati nell’esclusivo interesse del territorio. La presa in carico di pazienti fragili è indubbiamente un segnale. Mi auguro che in provincia di Frosinone si sappia guardare al futuro senza strumentalizzare ad ogni costo. Leggo le critiche sulle mancanze e sui disservizi da parte di chi ha governato questa Regione per dieci anni. Di chi cioè ha prodotto quei disservizi e quelle mancanze perché per dieci anni c’è stata una totale assenza di iniziative per potenziare la sanità locale e dare risposte ai cittadini. Mi verrebbe da sorridere se non si trattasse di un tema serio e perfino drammatico. Noi stiamo dando risposte». Ha quindi aggiunto Francesco Rocca: «Mi auguro che alla prossima inaugurazione di un servizio di questa portata possa essere presente anche il consigliere regionale Sara Battisti (ndr, del Pd), in modo da poterci confrontare serenamente e costruttivamente su quanto stiamo mettendo in campo. Passo dopo passo stiamo ricostruendo la sanità, questa è la realtà. Certamente ci vuole tempo. Come si dice? Roma non si è fatta in un giorno. Ma abbiamo le idee chiare e le strategie giuste. Sono sicuro che cambieremo la situazione. E fra l’altro i risultati si stanno già vedendo». Non lo ha detto ma è chiaro che Francesco Rocca si riferisce anche e soprattutto al Piano regionale della sanità pubblica 2024-2025: 9.699 assunzioni in tutto il Lazio, 520 presso la Asl di Frosinone. Delle quali 152 per il profilo della dirigenza, 368 per il cosiddetto comparto (sanitario, tecnico, amministrativo, professionale).

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