L'ultimo saluto
06.06.2024 - 08:45
Ogni strumento era presente e intonava la sua melodia, tranne il corno traverso. Lo suonava Emilio Locatelli ed era uno dei più importanti all’interno dei concerti bandistici di cui era parte integrante. Ieri ai suoi funerali ogni musicista ha voluto salutarlo così, tra le note degli spartiti, come se fosse ancora in mezzo a loro. Sono arrivati da tutto il circondario, erano ben quattro i gruppi, e hanno fatto percepire a tutti il grosso attaccamento a quel giovane di 38 anni, dipendente della Gam Consulting, trovato senza vita sabato mattina da alcuni operai in via Casamarina, la strada che collega Rocca d’Evandro a Sant’Ambrogio.
Prima ancora, verso le 14.40, fuori dall’obitorio del Santa Scolastica, è stato un rombo di motori a far “partire” il feretro. Una scorta speciale da Cassino fino al paese composta da un ventina di appartenenti al club motociclistico di Sant’Apollinare dove il giovane era appena entrato. Ma gli amici non erano soltanto questi, ne sono arrivati altri e altri ancora da tutta la valle dei Santi come da Rocca d’Evandro. C’era il sindaco Sergio Messore e c’era un’intera comunità a dare calore alla famiglia sconvolta dal dolore.
In chiesa, a celebrare, don Lorenzo Vallone e don Danilo Messore che ha iniziato l’omelia citando il brano del Vangelo sulla resurrezione di Lazzaro trovando parole di amore e di speranza per quei volti rigati dalle lacrime. Sofferenza impossibile da nascondere: anche dal pulpito è stata ricordata la sua grande sensibilità ed educazione, la capacità di sorridere sempre, il suo essere un portatore di pace, un ragazzo dalla grande bontà. Ha seminato in ogni cuore, ecco perchè il “peso” del vuoto sembra non avere unità di misura. Al cimitero, ancora un gruppo, quello de “I dodici mesi dell’anno” che ha cantato prima della sepoltura.
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