La questione
29.03.2024 - 17:30
Resti di macellazione clandestina ancora nel pozzo di Nocione. A diversi mesi di distanza dall'ultima segnalazione dell'Ansmi, la situazione non pare aver avuto alcuna evoluzione.
L'Associazione nazionale Sanità militare italiana da tempo ha infatti sollevato il problema: l'ultima segnalazione alle competenti autorità risale allo scorso 19 gennaio, ovviamente non l'unica. Già in passato, infatti, dopo l'intervento dell'Ansmi, si erano susseguiti sopralluoghi (anche della Asl) e verifiche, con la bonifica da parte del Comune.
Ma a distanza di poco tempo, spiegano i volontari, son stati individuati altri resti gettati nel pozzo. «Le carcasse degli animali sono classificate dalla normativa vigente quali rifiuti pericolosi e, pertanto, da avviare allo smaltimento verso centri autorizzati e con le modalità prefissate per legge. Si tratta, infatti, di rifiuti che per le loro caratteristiche - ove smaltiti senza le debite cautele sanitarie - possono diffondere persino patogeni, pericolosi per l'uomo e per gli animali» ribadiscono dall'Ansmi.
«Sarebbe gravissimo se il bestiame fosse stato macellato clandestinamente e le carni portate nelle macellerie e nei ristoranti del Cassinate - aggiunge il presidente Edoardo Grossi, che ha presentato intanto un esposto - Per questo chiedo alle competenti autorità di verificare se nelle immediate vicinanze possa esserci un'attività o un'azienda agricola con eventuale mattatoio clandestino che potrebbe mettere a rischio la salute».
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