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L'appuntamento

L'omaggio di Frosinone a Maurizio Federico

In un convegno a Palazzo Munari celebrato il lavoro dello storico e giornalista scomparso un anno fa

Maurizio Federico, il giornalista, lo storico, il politico, l'uomo...
Un pomeriggio a Palazzo Munari per omaggiare la sua indimenticabile figura, a ottanta anni dalla nascita, con un convegno dal titolo "Pagine di storia - L'archivio della Memoria di Frosinone nelle opere di Maurizio Federico, giornalista e storico a ottanta anni dalla nascita", con la presentazione della raccolta degli ultimi articoli pubblicati su "Ciociaria Oggi". L'evento, organizzato da Ciociaria Oggi in collaborazione con l'assessorato alla cultura di Simona Geralico, si è aperto parlando della sua «figura di storico, di giornalista, di persona che ha fatto conoscere a tanti noi frusinati vicende, storie, personaggi di Frosinone che ai più erano sconosciuti».

A seguire, i saluti istituzionali del sindaco Riccardo Mastrangeli e dell'assessore alla cultura Simona Geralico. «Una persona straordinaria, il grande giornalista e uomo di cultura, dal grande cuore e con la grande passione a ricercare, a scavare per gli altri le radici della nostra città» nel ricordo commosso del primo cittadino Riccardo Mastrangeli.

«Io non ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente - ha dichiarato Simona Geralico - però l'ho conosciuto attraverso quella che è la sua eredità». Impossibilitati a partecipare, causa impegni improrogabili, il direttore di "Ciociaria Oggi" Tonj Ortoleva e il direttore del "Corriere della Sera" Luciano Fontana, comunque presenti tramite un video messaggio. Il direttore Ortoleva si è soffermato sugli articoli, raccolti in maniera molto precisa e puntuale, con cui Maurizio Federico raccontava «aneddoti, piccole e grandi storie e personaggi», e la storia che questi articoli hanno fatto. «Noi siamo orgogliosi - ha proseguito il direttore di Ciociaria Oggi - di aver partecipato a questo progetto». Il direttore del "Corriere della Sera" Luciano Fontana ha descritto Maurizio Federico «un giornalista rigoroso, attento ai dettagli, sempre rispettoso delle opinioni altrui e un esempio di giornalismo».

Il convegno è entrato nel vivo con gli interventi del direttore della biblioteca comunale "Turriziani" Angelo D'Agostini, di Paolo Sbarbada e Francesca Di Fazio. Angelo D'Agostini, che ha supportato Maurizio Federico in tante ricerche, ha dettagliatamente parlato della collana "L'Archivio della Memoria" dedicata alla storia contemporanea di Frosinone, dal 1870 ai giorni nostri, soffermandosi sul volume "La città è vuota e in rovina", e sul libro "Frosinone e i suoi pompieri", dal 1871 al 2006, importantissimo perché «si parla di un progresso che la città lentamente fa. In questo libro ci sono tutti i problemi di una città, ma per la prima volta vengono sistematizzati».

E ancora, la trilogia sulla storia della città di Frosinone dopo l'unità d'Italia, e un riferimento a "La lettra di Carnevale". Paolo Sbarbada si è concentrato sul libro "I Canadesi a Frosinone", soffermandosi sulla storia di Gino, il bambino trovato e salvato dai soldati canadesi a Torrice, sulla cui storia lui e Maurizio Federico avevano svolto un lavoro di team per risalire alle sue origini, alla sua data e luogo di nascita, alla sua storia familiare. Paolo Sbarbada ha ricordato anche «la sua grandissima disponibilità ad ascoltare e a collaborare». Francesca Di Fazio, collaboratrice di studi e di ricerche storiche di Maurizio Federico, ha fatto un dettagliato excursus sui lavori pubblicati e sulle mostre realizzati in tantissimi anni di ricerca appassionata, raccogliendo documenti e collazionando documenti e testimonianze dirette.

Il ritratto di «una vita attraversata da grande coerenza e grandi passioni, l'impegno civile e politico, il giornalismo, gli interessi storico-culturali, l'amore per la sua città, la curiosità per il passato, l'interesse per la storia, la constatazione del vuoto storiografico su Frosinone, che lo spingeranno ad un lavoro sempre più inversivo, alla ricerca di documenti e testimonianze, per restituire voce, memoria, orgoglio, identità ad un popolo».

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