Spazio satira
Il caso
06.07.2022 - 10:30
Il tribunale di Cassino
Dal fatidico sì all'aula di tribunale il passo è breve. E nella maggioranza dei casi "La guerra dei Roses" non è poi così distante dalla realtà. Fatto sta che proprio a seguito di una "guerra" tra ex coniugi, un pensionato della Valle dei Santi ha affrontato due processi e ben oltre sette anni di calvario giudiziario per ottenere giustizia con due assoluzioni con formula piena.
Il matrimonio dura a lungo, poi la coppia decide che è arrivato il momento di prendere strade differenti: un passaggio affatto semplice. Dopo la separazione, però, iniziano i primi problemi. Lei, stando alla denuncia del marito, diventa ossessiva: lo pedina, lo perseguita e gli rende la vita difficile. Il settantenne la denuncia per stalking. Una volta a processo, visto l'impegno della ex consorte a non reiterare più condotte simili, ritira la querela. Ma qui inizia il suo calvario.
La donna prima lo denuncia a sua volta per stalking, descrivendolo come un uomo violento. Poi, nelle more, pure per minaccia con lo scopo di indurla a ritirare la querela. Così il pensionato - assistito dagli avvocati Anna Coppola e Simone Ranaldi - torna ancora una volta in tribunale. Ma come imputato.
La prima assoluzione è per lo stalking, con sentenza depositata alcuni mesi fa, processo definito davanti alla Tavolieri. Poi la seconda, per le minacce. Un calvario durato, però, davvero a lungo. Il pensionato, che ha sempre creduto nella giustizia e nei suoi avvocati ha tirato un sospiro di sollievo. «Dopo tanto tempo si è ristabilita una verità non solo processuale ma sostanziale. Un plauso alla attenzione dei magistrati che sanno leggere davvero a fondo le circostanze: finire sotto processo da innocenti è particolarmente dura» hanno commentato le difese.
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