Il raid
12.03.2022 - 14:00
Proseguono le indagini per risalire all'autore dell'atto intimidatorio ai danni del Caffè Minotti di via Marittima a Frosinone. Il secondo atto vandalico segue di quattro giorni l'esecuzione della misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di colui che, il 24 dicembre scorso aggredì, il titolare del locale a seguito dell'ennesimo rifiuto di consegnare somme di denaro. Sette i colpi che sono stati esplosi con una pistola e che hanno trapassato la vetrina e il muro del noto locale della parte bassa del capoluogo, andandosi a conficcare in una parete dove i carabinieri hanno recuperato i proiettili.
Il raid si è verificato intorno alle 2.30 nella notte tra mercoledì e giovedì. A lanciare l'allarme alcuni residenti che sono stati svegliati dal rumore dei colpi esplosi. Sul posto sono subito arrivati i carabinieri che hanno avviato tutti gli accertamenti. Indagini serrate degli uomini dell'Arma. D'ausilio anche le telecamere.
Si indaga anche per accertare l'eventuale compatibilità dei proiettili con la pistola in dotazione a qualche pregiudicato. Ieri è stato sentito dagli inquirenti il titolare del Caffè Minotti, conosciuto e stimato da molti. Minotti ha riferito di non aver motivo di astio e contrasti con nessuno e, anzi, di aver ricevuto dopo l'episodio dell'aggressione del 24 dicembre scorso e del primo atto intimidatorio tre giorni dopo, ampia solidarietà da parte di amici, conoscenti e clienti che hanno continuato ad affollare il locale di grande qualità nella parte bassa di Frosinone. Dopo il raid dell'altra notte, tanti altri i messaggi di vicinanza alla famiglia Minotti e di condanna per l'atto intimidatorio. Messaggi arrivati anche dal mondo politico. Come detto le indagini proseguono senza sosta per fare luce sul secondo atto intimidatorio a distanza di tre mesi.
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