L'emergenza
02.02.2022 - 16:00
Acque e fanghi rossi, ambientalisti a caccia di punti di immissione in due chilometri e mezzo di fiume.
«In virtù del prossimo al ministero della Transizione ecologica, l'Ansmi (Associazione nazionale Sanità militare italiana) ha iniziato la mappatura delle immissioni dei fanghi rossi nell'alveo del fiume Rapido.
Sono stati individuati e fotografati 35 punti di immissione in due chilometri e mezzo di fiume, tra Sant'Elia Fiumerapido e Cassino. Operazione che continua insieme ai Gre (Gruppi di ricerca ecologica), sempre al nostro fianco per la ricerca della verità».
Un lavoro che risulterà certamente utile anche alla task force.
Poi gli attivisti accendono i fari su un altro problema: «Continua lo smaltimento dei rifiuti attraverso la combustione. Nel Cassinate persiste un problema non meno grave relativo alla presenza di numerosi roghi illegali di rifiuti che, ad oggi, non sono stati ancora oggetto di mappatura in quanto molti avvengono all'interno di abitazioni private oppure imprese artigianali. Per alcuni di questi roghi ci sono processi in corso. Fino a quando la popolazione non sarà sicura noi non ci fermeremo. A tal fine, essendo la tutela dell'ambiente e della salute umana un'assoluta priorità per l'associazione, ci poniamo a disposizione del Reparto ambientale marino delle Capitanerie di Porto e del Cnr a cui è stato affidato l'incarico di giungere finalmente alla verità».
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