Spazio satira
L'emergenza
09.01.2022 - 10:00
"La nuova sanità del territorio più vicina alle persone per ridurre le diseguaglianze". Questo il tema dell'incontro svoltosi ieri mattina presso l'auditorium diocesano, nel quartiere Cavoni, a Frosinone. Ad illustrare gli investimenti del Pnrr per la Ciociaria c'erano Pierpaola D'Alessandro, direttore generale della Asl, e Alessio D'Amato, assessore regionale alla sanità.
Presenti in sala molti dirigenti dell'Azienda sanitaria, i consiglieri regionali Sara Battisti e Loreto Marcelli, diversi sindaci. Collegati in videoconferenza altri amministratori locali e il consigliere regionale Mauro Buschini. Contemporaneamente però c'è da fronteggiare la quarta ondata, sospinta dalla variante Omicron.
Il punto sulla pandemia
Ha detto Alessio D'Amato: «Quando ci sarà il picco? Lo aspettiamo per la terza settimana di gennaio. Se aumenterà la pressione sugli ospedali? È altamente probabile, ma siamo pronti». Aggiungendo: «La diffusione di Omicron nel Lazio? È al 30%. Mentre Rt, l'indice di trasmissibilità del virus, è a 1.06. Se il Lazio può scivolare in zona arancione? Al momento no. Però i rischi ci sono sempre, perché legati all'incidenza e alla pressione della rete ospedaliera. Non possiamo escludere questa opzione, però al momento non c'è».
La fascia di rischio per il passaggio in zona arancione si palesa quando il 20% dei posti letto sono occupati da pazienti Covid nelle terapie intensive, il 30% in area medica e l'incidenza settimanale è superiore a 150 nuovi casi ogni 100.000 abitanti. In base ai dati Agenas, nel Lazio le terapie intensive sono già al 20%, mentre gli altri reparti al 21%. Con un'incidenza di 795,52 ogni 100.000 abitanti. E il fatto che Omicron sia al 30% di diffusione vuol dire che l'emergenza è determinata soprattutto dalla variante Delta.
Ha affermato ancora D'Amato: «Occorre continuare a vaccinarsi, non esiste altra strada. Nel Lazio ci sono 300.000 persone che non si sono ancora sottoposte a profilassi: si tratta di uno "zoccolo duro" numericamente ed epidemiologicamente importante. Se oggi fossimo tutti vaccinati, la regione sarebbe in zona bianca. L'obbligo vaccinale per gli over 50? Io sono completamente d'accordo per l'obbligo vaccinale. Penso però che la sanzione prevista sia troppo blanda. E non so dire quanti si adegueranno davvero. Il ritorno a scuola? Anche in questo caso è fondamentale vaccinarsi. Senza perdere ulteriore tempo. Il discorso è generale: se non ci vacciniamo, rischiamo di vanificare tutto. Il vaccino è uno strumento potente di riduzione delle diseguaglianze sociali: gratuito, accessibile a tutti, è scientificamente dimostrato che riduce le complicanze della malattia. Chi è contro i vaccini alimenta le distanze sociali soprattutto nei confronti di chi è più svantaggiato. Dunque diffidate dei cattivi maestri».
La sanità tra passato e futuro...CONTINUA...
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