Spazio satira
La situazione
11.09.2020 - 15:00
Trentasei Comuni, cui molto probabilmente, a meno che in queste ore non succeda il miracolo della consegna dei banchi monoposto promessi dal trio Azzolina - Conte - Arcuri, si aggiungerà il capoluogo per un totale di trentasette, hanno deciso di posticipare l'apertura dell'anno scolastico al 24 settembre (solamente Settefrati ha differito al 23 settembre), anche se l'elenco pare sia destinato ad allungarsi.
Il capoluogo
«Il Comune di Frosinone, in data odierna (ieri, ndr), non ha ancora ricevuto le forniture di banchi monoposto (il fabbisogno è di 2.730 banchi) da parte di Ministero dell'Istruzione – ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani – Aspetteremo, fiduciosamente, ancora qualche ora, per avere indicazioni dalle autorità centrali in merito alla consegna. Se dovessero essere confermati i problemi attinenti alla mancata consegna dei banchi monoposto, gli unici in grado di evitare l'uso prolungato delle mascherine per i nostri studenti, entro la giornata di venerdì si provvederà a emanare ordinanza di chiusura degli istituti di competenza comunale, fino a conclusione delle operazioni di voto, laddove previste, o comunque fino a dopo il 24 settembre, quando, cioè, si spera sarà possibile utilizzare i nuovi arredi, per garantire il rispetto della distanza di sicurezza, come previsto dalle norme sanitarie.
Le attuali linee guida del Comitato Tecnico Scientifico prevedono che, in caso di mancata fornitura, nei tempi preventivati, dei banchi monoposto, si possano utilizzare ancora i vecchi, avendo però l'accortezza di indossare le mascherine per tutta la durata delle cinque ore di lezione: ma credo sia assolutamente sconsigliabile, sotto il profilo del corretto equilibrio psico-fisico, costringere gli alunni delle elementari e delle medie inferiori ad una scarsa ossigenazione, peraltro, con le temperature ancora estive del periodo». Da una verifica informale, è emerso che nessun banco monoposto è stato ancora consegnato all'interno degli istituti di competenza comunale.
«Il provvedimento dell'eventuale chiusura – ha precisato il sindaco Ottaviani – si riferirà esclusivamente alle primarie e secondarie di primo grado (elementari e medie), pubbliche e private (esclusi i nidi e le scuole d'infanzia), e coinvolgerà solo le scuole sprovviste di banchi monoposto».
L'area est
Nel pomeriggio di ieri, i sindaci di Sora, Isola del Liri, Arpino, Arce, Broccostella, Campoli Appennino, Castelliri, Colfelice, Pescosolido, Posta Fibreno, Rocca d'Arce, Santopadre in una nota congiunta hanno scritto che «a seguito di un costante confronto tra le amministrazioni comunali territoriali e le dirigenze scolastiche, nonché in considerazione delle difficoltà rappresentate alle competenti articolazioni regionali in diverse riunioni telematiche, è maturata la decisione collegiale di posporre l'apertura delle scuole al 24 settembre. Le motivazioni che ci hanno spinto ad adottare questo provvedimento, sono da ricondurre a difficoltà oggettive che riguardano il rispetto dell'attuale normativa in materia di prevenzione dal rischio Covid-19. Abbiamo riscontrato, più o meno su tutto il territorio, significativi ritardi nelle consegne dei nuovi banchi da utilizzare in virtù dell'Ordinanza del Commissario Arcuri, fatto questo che impone una revisione delle decisioni assunte in merito alla definizione degli spazi per la sistemazione degli alunni in presenza.
A questo si aggiunge l'imminenza dell'appuntamento elettorale referendario del 20/21 settembre che obbliga, naturalmente, ad intervenire con le complesse procedure di sanificazione dei locali scolastici che risultano essere anche seggi elettorali con due sanificazioni suppletive rispetto a quelle già previste per l'inizio dell'anno scolastico. Tutto ciò in un arco temporale particolarmente contratto. Il provvedimento riguarda le scuole dell'infanzia, le scuole primarie e le scuole secondarie di primo grado. Le scuole secondarie di secondo grado invece (meglio conosciute come "scuole superiori") sono di competenza dell'Amministrazione Provinciale, che ne ha predisposto la regolare riapertura per il giorno 14 settembre. Nella piena consapevolezza dell'importanza che ricopre l'istituzione scolastica pubblica nel nostro sistema sociale, consci dei numerosi disagi che questa emergenza sanitaria stia facendo vivere ai nostri ragazzi e alle loro famiglie, riteniamo che nostro inderogabile dovere sia quello di anteporre la salvaguardia della salute pubblica ad ogni altra necessità». Secondo indiscrezioni i banchi in provincia di Frosinone dovrebbero arrivare tra fine settembre e inizio ottobre.
Il Codacons
Rimandare, quindi, l'apertura dell'anno scolastico sarebbe stato probabilmente più saggio considerato, poi, che dopo quattro giorni ci sarà un nuovo stop forzato per il referendum con decuplicazione dei costi per la sanificazione degli ambienti.
«I ritardi nelle forniture dei banchi monoposto creano pesanti discriminazioni a danno degli studenti – ha spiega il presidente di Codacons Carlo Rienzi – Alcune scuole potranno infatti godere delle nuove postazioni, mentre in altre gli alunni dovranno attendere ottobre o addirittura novembre a causa dei rallentamenti che si stanno registrando nella produzione delle sedute».
«Una situazione che rischia di avere ripercussioni sul fronte sanitario, perché l'assenza di postazioni singole potrebbe incrementare il rischio di contagi tra studenti – ha proseguito Rienzi – Per tale motivo abbiamo chiesto di rimandare l'inizio delle lezioni in quelle scuole sprovviste di banchi di nuova generazione, affinché tutti gli studenti possano intraprendere l'anno scolastico alle stesse condizioni e con le medesime garanzie di sicurezza».
Il nodo mascherine
In mancanza di banchi si era detto che il problema poteva essere superato indossando la mascherina per 6-8 ore per gli alunni dai 6 anni in su. Tuttavia le perplessità non mancano perché gli alunni della scuola primaria restano bambini a tutti gli effetti e imporre l'utilizzo della mascherina per 5-6 o 8 ore consecutive resta un problema non da poco.
Ne è convinto anche Matteo Bassetti, direttore Malattie Infettive dell'Ospedale San Martino di Genova: «Solo un ipocrita, uno che non è mai entrato in una scuola, può pensare che a un bambino di 6 anni si possa mettere la mascherina per 6-8 ore al giorno. Basta entrare in una scuola per sapere che un bambino mette la mascherina e dopo un quarto d'ora se la leva«.
La presa di posizione del medico su Rai 3, ospite della trasmissione "Agorà Estate" lascia intravedere un grosso problema che, per il momento non è stato trattato adeguatamente: i più piccoli avranno senz'altro difficoltà ad utilizzare per tantissime ore la mascherina durante le lezioni. Sul tema mascherina c'è stato un aggiornamento a cura dell'Organizzazione mondiale della sanità: secondo le raccomandazioni dell'Oms pubblicate nei giorni scorsi, si «raccomanda che i bambini dai 12 anni in su indossino mascherine nelle stesse condizioni degli adulti, soprattutto quando non possono garantire una distanza di almeno un metro da altri e se la trasmissione è generalizzata nella zona interessata». Ne consegue che i bambini di 6 anni, ad esempio, non dovrebbero portarla.
È chiaro che le indicazioni dell'Oms non toccano nello specifico il comportamento da seguire a scuola. Ma il ragionamento dell'Organizzazione mondiale della sanità è che se i bimbi sono troppo piccoli non si può costringerli ad utilizzare la mascherina. Un po' come dice Bassetti.
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