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Economia

Tassa sui rifiuti: i Comuni battono cassa. E chiedono impegno al Governo

I sindaci tornano a sostenere con forza la necessità di risolvere il grave problema dei costi della Tari che, a seguito del Covid-19, rischiano di far saltare i bilanci

I Comuni tornano a battere cassa con il Governo, chiedendo un sostegno pieno e concreto per metter in sicurezza i bilanci e per poter continuare a garantire in maniera efficace ed efficiente i servizi ai cittadini. Tra i servizi a rischio di tenuta c'è quello della raccolta dei rifiuti, finanziato a livello locale con i proventi della Tari (la tassa sui rifiuti). «Abbiamo letto le indiscrezioni trapelate riguardo al decreto agosto - ha detto Antonio Decaro, presidente dell'Anci - c'è un nuovo scostamento, il terzo, ma manca ancora parte delle risorse promesse ai Comuni direttamente dal presidente del Consiglio. A cominciare da quelle necessarie a coprire la tassa sui rifiuti che non intendiamo riscuotere per i mesi in cui le aziende sono state chiuse. Ci aspettiamo che quell'impegno venga rispettato».

I sindaci tornano a sostenere con forza la necessità di risolvere il grave problema dei costi della Tari che, a seguito dell'emergenza Covid-19, rischiano di far saltare i bilanci comunali e mettere in ulteriore difficoltà tutte le imprese grandi e piccole È evidente che con il blocco totale delle attività a causa del Coronavirus le aziende non hanno prodotto rifiuti. Questa situazione si è prolungata nel tempo perché per la gran parte delle aziende si è prospettata una riapertura a ranghi ridotti se non ridottissimi con conseguente caduta verticale della produzione di rifiuti.

Nelle scorse settimane il Governo ha girato agli enti locali oltre quattro miliardi di euro per sopperire ai mancati introiti nelle voci relative ai tributi comunali a causa dell'e m e rgenza sanitaria, tra cui la Tari.
Ma ciò sembra non bastare. Il Comune di Frosinone, nel 2019, secondo i dati Siope, ha incassato tra ordinaria attività di gestione e quella di controllo e verifica della Tari quasi dieci milioni di euro, per la precisione 9.298.668,50; quest'anno in cassa sono entrati, ad oggi, 1.284.577,42.

Un dato emblematico anche se bisogna ricordare che il Comune di Frosinone ha differito le scadenze delle rate: prima a settembre; la seconda a ottobre; la terza a novembre e la quarta, finale, a dicembre. Invariate le tariffe: quelle da applicare nell'anno 2020 sono rimaste invariate rispetto all'anno 2019. Ciò è stato disposto considerando anche la complessità del quadro di riferimento, originato dalle criticità dovute alla pandemia generata da Covid-19.

L'amministrazione ha, quindi, ritenuto opportuno, per il contesto maturato e per la specifica situazione dell'ente, procedere con l'approvazione delle tariffe Tari da applicare per l'anno 2020, confermando le tariffe approvate e già applicate per l'anno 2019, con riserva di approvare il Pef 2020 entro il prossimo 31 dicembre. Il sostegno dello Stato centrale, quindi, è molto atteso e auspicato per tappare i buchi nei mancati introiti che potrebbero venire a determinarsi. 

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