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Malattia fatale

Jamal ucciso da una leucemia fulminante: gara di solidarietà per rimpatriare la salma

L'uomo, di 38 anni e marocchino, da sei anni viveva a Marina di Minturno dove lavorava come muratore. Partita la raccolta di denaro per riportare il feretro in patria

Catena di solidarietà nei confronti di Jamal Asammid, un marocchino di trentotto anni che viveva e lavorava come muratore a Minturno, morto per una leucemia fulminante. La notizia della sua scomparsa, avvenuta presso il Santa Maria Goretti di Latina, ha gettato nello sconforto le tantissime persone che lo conoscevano e lo apprezzavano per la sua professionalità, serietà e bontà. Tra queste c'è sicuramente l'ex sindaco Vito Romano, che, in pratica, è stato vicino da sempre a Jamal, giunto a Minturno sei anni fa.

«Una persona straordinaria - ha detto Vito - che viveva a Marina di Minturno, aveva una partita Iva ed era richiesto da tutti, perché sapeva lavorare ed era sempre disponibile. Stava crescendo come muratore e parte di quello che guadagnava lo inviava ai suoi familiari in Marocco, che vivono a Tamlalt El Kelaa. Voleva farsi una casa e crearsi una famiglia, ma non c'è riuscito». Purtroppo le sue condizioni economiche non consentono il trasferimento in patria e così Vito Romano e diversi amici, hanno dato il via ad una raccolta di fondi per poter pagare il rimpatrio della salma in Marocco, ad opera della ditta Vento.

«Anche il sindaco Stefanelli - ha continuato Romano - ha dato la disponibilità dell'Amministrazione a stanziare un contributo per Jamal». Quest'ultimo da giorni accusava febbre e tosse, che, inizialmente, hanno fatto pensare ad un caso di covid-19. Lo stesso Vito Romano, che si recava in casa sua tutti i giorni, ha notato che le condizioni del trentottenne peggioravano sempre più e così ha chiamato il 118 che lo ha trasferito al Dono Svizzero, dove gli è stata diagnosticata una leucemia.

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