Il report
28.07.2020 - 20:00
Frosinone è il comune in Ciociaria nel quale si è registrato il maggiore consumo del suolo nel 2019
L'aumento del consumo di suolo non va di pari passo con la crescita demografica e in Italia cresce più il cemento che la popolazione: nel 2019 nascono 420 mila bambini e il suolo ormai sigillato avanza di altri 57 kmq (57 milioni di metri quadrati) al ritmo, confermato, di 2 metri quadrati al secondo. È come se ogni nuovo nato italiano portasse nella culla ben 135 mq di cemento.
Consumo di suolo e demografia
Non c'è un legame tra popolazione e nuovo cemento e si continua ad assistere alla crescita delle superfici artificiali anche in presenza di stabilizzazione, in molti casi addirittura di decrescita, della popolazione. Nel 2019 i 57 milioni di metri quadrati di nuovi cantieri e costruzioni si registrano in un Paese che vede un calo di oltre 120mila abitanti nello stesso periodo. Ognuno di questi ha oggi a "disposizione" 355 mq di superfici costruite (erano 351 nel 2017 e 353 nel 2018).
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Aree a rischio idrogeologico
La copertura artificiale avanza anche nelle zone più a rischio del Paese: nel 2019 risulta ormai sigillato il 10% delle aree a pericolosità idraulica media P2 (con tempo di ritorno tra 100 e 200 anni) e quasi il 7% di quelle classificate a pericolosità elevata P3 (con tempo di ritorno tra 20 e 50 anni). La Liguria è la regione con il valore più alto di suolo impermeabilizzato in aree a pericolosità idraulica (quasi il 30%). Il cemento ricopre anche il 4% delle zone a rischio frana, il 7% di quelle a pericolosità sismica alta e oltre il 4% di quelle a pericolosità molto alta. Regioni e Comuni: Il Veneto, con +785 ettari, è la regione che nel 2019 consuma più suolo (anche se meno del 2017 e del 2018), seguita da Lombardia (+642 ettari), Puglia (+625), Sicilia (+611) ed Emilia-Romagna (+404). Il Lazio ha consumato nel 2019 138.930 ettari, con un incremento dell'8,1% rispetto all'anno precedente pari a +288 ettari.
I comuni
A livello comunale, Roma, con un incremento di suolo artificiale di 108 ettari, si conferma il comune italiano con la maggiore quantità di territorio trasformato in un anno (arrivando a 500 ettari dal 2012 ad oggi), seguito da Cagliari (+58 ettari in un anno) e Catania (+48 ettari). Va meglio a Milano, Firenze e Napoli, con un consumo inferiore all'ettaro negli ultimi 12 mesi (+125 ettari negli ultimi 7 anni a Milano, +16 a Firenze e +24 a Napoli nello stesso periodo). Torino, dopo la decrescita del 2018, non riesce a confermare il trend positivo e nell'anno di riferimento, riprende a costruire, perdendo 5 ettari di suolo naturale.
Il Lazio
Nella regione la provincia di Frosinone è tra le province che ha consumato meno suolo (+6,8% tra 2018 e 2019 pari a +8,7 ettari nel confronto; in termini assoluti il consumo è stato di 22.165 ettari). In testa, ovviamente c'è la provincia di Roma con +183,4 ettari (+13%), poi Viterbo con +50,2 ettari (+4,5%), Rieti (+27,9 ettari, + 3,1%), Latina (+17,9 ettari, +9,9%) e Frosinone. In Ciociaria il comune, tra quelli più grandi, nel quale si è registrato il maggiore amento percentuale di consumo del suolo è il capoluogo con il 29,4% (1.372 ettari, +0,48 ettari nella differenza tra 2018 e 2019); a seguire Cassino 14,4% (1.200 ettari consumati, +0,74), Ceccano 12,8% (+783 ettari, 0), Ferentino +11,6% (938 ettari, +0,22), Sora +11,1% (+801 ettari, -0,21) e Alatri +9,9% (+958 ettari, +0,20).
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