Spazio satira
La manifestazione
25.06.2020 - 16:30
La vertenza degli operai della Tiberina arriva in piazza del Popolo a Roma. Il segretario generale della Fiom-Cgil Francesca Re David ricordando le tante vertenze aperte in diverse fabbriche di tutto il Paese ha infatti spiegato: "I lavoratori della Tiberina di Cassino stanno scioperando per tutelare gli interinali, è questa la nostra forza, è il tenere insieme la forza dei metalmeccanici e del sindacato confederale. Vogliamo le convocazioni delle aziende e non possiamo più aspettare".
A Cassino intanto continua la protesta e la mobilitazione dinanzi ai cancelli: questa mattina le tute blu hanno esposto uno striscione con la scritta "Vogliamo rispetto". Dopo la rottura della trattativa ieri pomeriggio si attende ora una nuova convocazione dell'azienda e lo sciopero va avanti ormai da quattro giorni.
Da piazza del popolo a Roma dove hanno manifestato i metalmeccanici di tutta Italia con i segretari nazionali di Fim, Fiom e Uilm arrivano segnali tutt'altro che rassicuranti. Rischiamo "uno degli autunni più terribili della nostra storia". È l'allarme del segretario generale dimissionario della Fim Cisl, Marco Bentivogli, dalla manifestazione dei metalmeccanici a piazza del Popolo: "la disperazione sociale sarà alle stelle", dice. "Se si mette il divieto di licenziare e poi ci sono centinaia di migliaia di imprese che portano i libri in tribunale - dice Bentivogli - voglio che i responsabili del governo rispondano a uno a uno a quei lavoratori a cosa è servito il blocco dei licenziamenti".
"Non abbiamo più tempo. Se la situazione dell'industria non sarà affrontata, dobbiamo appropriarci delle piazze per dimostrare tutto il nostro dissenso". Lo afferma il Segretario Generale Uilm, Rocco Palombella, che chiede al Governo "più concretezza, meno Stati Generali e più interventi diretti per salvaguardare e rilanciare il sistema industriale, scolastico, sociale ed economico" durante la manifestazione dei metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm in Piazza del Popolo. "Abbiamo scioperato per chiudere le fabbriche - dice Francesca Re David della Fiom - durante l'emergenza del Covid e mettere in sicurezza le fabbriche e il paese. Adesso diciamo che non basta il blocco dei licenziamenti fino al 17 agosto, non basta la cassa integrazione, bisogna ripensare amministratori sociali legati alla riduzione dell'orario e alla formazione, al blocco dei licenziamenti finché necessario e alla risoluzione delle crisi alla quale vogliamo essere parte, non conoscere alla fine com'è andata".
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione