Spazio satira
L'analisi
08.06.2020 - 11:30
La droga sequestrata nell'auto dei due fratelli campani che stavano raggiungendo un casolare ad Aquino
Il grosso sequestro di coca eseguito dai carabinieri di Cassino nei confronti dei due fratelli del Napoletano in trasferta per piazzare mezzo chilo di coca è l'ennesimo di una serie di attività antidroga sul territorio. Attività che raccontano un legame diretto tra Cassino e il territorio campano, strettamente connessi da immemorabili interessi comuni. E dall'uno e dall'altro versante, le forze di polizia continuano incessantemente a bloccare i traffici illegali.
A novembre scorso, sono stati i militari di Torre Annunziata a mettere le mani su una organizzazione "specializzata": 36 indagati, con 19 misure cautelari in carcere, 7 arresti domiciliari, 9 misure di divieto di dimora e un solo obbligo di firma alla polizia giudiziaria. In questa vasta operazione, erano stati coinvolti anche un cassinate e un uomo di Minturno.
Ora la partita è stata giocata "in casa" dai militari della Compagnia di Cassino: il sequestro dei 500 grammi di coca purissimo e l'arresto dei due fratelli Gaetano e Matteo Maresca di Torre Annunziata è avvenuto ad Aquino. La droga era destinata a un "deposito" insospettabile: un rudere dal quale, in un momento più tranquillo, sarebbe stata poi spostata e smerciata al dettaglio.
Ora, attesa la fissazione dell'udienza per i giovani campani, i militari stanno mettendo insieme tutti gli elementi in loro possesso, frutto di indagini serrate. Anche perché è chiaro che se la droga arrivava dal Napoletano, gli acquirenti erano locali: fondamentale l'analisi - ancora una volta - dei movimenti degli assuntori. Un po' come avviene quando viene distrutto un formicaio: la riorganizzazione è necessaria quanto repentina. E lascia intravedere ruoli, luoghi e nuove strade.
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