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Come Renzi potrebbe far “sparire” i disoccupati

Come Renzi potrebbe far “sparire” i disoccupati<br>

Il terzo occhio

Come Renzi potrebbe far “sparire” i disoccupati

“Renzi come Silvan” ipotizzano alcuni media relativamente al tema del calcolo dei disoccupati, in una notizia probabilmente passata inosservata a molti. Lo scorso 23 dicembre il Ministero del Lavoro ha diffuso una circolare, con la quale si stabilisce che non sarà più obbligatorio iscriversi a un centro per l'impiego per accedere alle prestazioni sociali (Il Fatto), ma sarà sufficiente un'autocertificazione che attesti lo status di “inoccupato”. Quando ci si iscrive ad un centro per l'impiego, il soggetto viene inserito nelle liste di disoccupazione, entrando appunto nella categoria dei disoccupati, considerati persone in cerca di lavoro. È in base a queste liste che si ricava la percentuale di disoccupazione.

L'inoccupato, invece, non è giudicato in cerca di lavoro - a meno che il soggetto non lo dichiari esplicitamente - e non contribuisce alla stima sui disoccupati. Sarà forse per questo che la disoccupazione negli ultimi mesi è calata? L'ipotesi non è affatto da denigrare, ad avvalorarla sono proprio i titoli dei giornali nazionali, che spesso testimonianoabbassamenti della disoccupazione, parallelamente ad un aumento degli inattivi/inoccupati. Secondo molti, se si considera la percentuale di disoccupati e inattivi/inoccupati assieme, si arriva complessivamente a un 20% di unità idonee alle prestazioni lavorative che non lavorano. In sostanza i dati reali potrebbero essere diversi.

Tuttavia noi non diamo per certa tale astuzia, e anche se fosse c'è comunque l'Eurostat, l'istituto di statistica europeo, che ha metodologie autonome e può fungere da prova del nove. Al di là dei numeri, quali sono gli altri obiettivi e le implicazioni concrete di questa circolare? Forse alleggerire il carico sui centri per l'impiego per dirottarlo sulle agenzie interinali, logicamente in una prospettiva di riduzione di queste strutture pubbliche. Bisogna inoltre stare attenti al pericolo che le nuove dinamiche determinino una minore erogazione di ammortizzatori sociali.

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