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'The Hater', il film rivelazione di Jan Komasa arriva su Netflix: da non perdere

Il lungometraggio polacco è un piccolo capolavoro ispirato a una storia vera. Sorprendentemente diretto e crudo, quando necessario, è una perla da gustare

La vera sorpresa dopo mesi di prodotti di consumo simili tra loro arriva, nell'offerta Netflix, dalla Polonia.
Dopo aver conquistato al Tribeca Film Festival il premio più ambito di Best Narrative Feature, il film "The Hater", diretto da Jan Komasa, arriva su Netflix per offrire uno spaccato importante sul peso delle parole al tempo di internet. La storia è ispirata a un fatto realmente accaduto. Tomasz è uno studente polacco di giurisprudenza. La sua situazione familiare non è propriamente idilliaca: genitori di cui non conosciamo le sorti e una famiglia che si prende cura di lui come fosse un figlioccio, ma sempre mantenendo le distanze.
Il guaio inizia quando, dopo un elaborato la cui non-originalità viene smascherata, Tomasz viene espulso per plagio.

Dopo giorni in cui ha cercato di rimettersi in piedi anche soltanto per un problema di invidia sociale nei confronti dei suoi "zii", finalmente riesce a trovare un materasso su cui cadere. Al soldo di Beata Santorska il giovane entra a far parte di un'azienda di freelance-mercenari.
Il gruppo di troll ha come obiettivo il profitto a ogni costo, una massiccia presenza sui social permette, al miglior offerente, di abbattere i propri avversari politici attraverso fake news e bombardamenti sociali.
Inizierà così la doppia vita di Tomasz, pacato personaggio timido e innamorato nella vita analogica, spietato troll battagliero online. La ricerca delle fonti ha assunto un valore fondamentale nel dibattito politico odierno.

È della scorsa settimana l'annuncio che il gruppo che ha influenzato le politiche americane nel 2016 si sia appena riattivato. Il film sceglie di prendere di petto l'argomento, forse con tono un po' paternalisti co e bacchettone, ma dimostra di avere comunque compreso la matrice del fenomeno. Una sceneggiatura pulita, senza orpelli, impreziosita da una serie di performance molto interessanti con volti sconosciuti ai più in Italia, permette di godersi un viaggio nei bassifondi della rete. Indubbiamente schierata, la pellicola, oltre al messaggio sociale, è una soluzione ben amalgamata di tutti gli elementi necessari. La tensione cresce col passare dei minuti, assieme alla gravità delle azioni e delle tematiche trattate. Sorprendentemente diretto e crudo, quando necessario, il film integra pienamente quello che ci si aspetta da un prodotto indipendente di questo tipo.

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