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Eccellenza

Ferentino guarda con ottimismo alla corsa salvezza

Le impressioni dell'allenatore dei portieri Petruzzellis e del tecnico in seconda Lanni

Il Ferentino Calcio ha affrontato un inizio di stagione carico di sfide e difficoltà e ora sembra aver trovato la strada per la riscossa. Dopo un avvio incerto, segnato da prestazioni altalenanti e risultati non soddisfacenti, la squadra è stata protagonista di una straordinaria rinascita, conquistando ben 5 risultati positivi consecutivi che hanno ridato fiducia ai tifosi e ridisegnato le prospettive per il resto della stagione. Questo graduale cambio di rotta è stato certamente il frutto di un lavoro instancabile svolto dallo staff tecnico e dai giocatori. L'allenatore, con la sua determinazione e la sua capacità di motivare il gruppo, ha saputo traghettare la squadra attraverso le difficoltà iniziali, mantenendo sempre vivo lo spirito di squadra e la voglia di riscatto. Anche i giocatori e i collaboratori tecnici hanno giocato un ruolo fondamentale in questa risalita, dimostrando sicurezza e solidità, e contribuendo in maniera decisiva alla conquista dei punti.  A completare il quadro vincente c'è stato il prezioso contributo di Angelo Petruzzellis, allenatore dei portieri, e Marco Lanni, collaboratore tecnico e allenatore in seconda, che hanno lavorato instancabilmente dietro le quinte per perfezionare le tattiche di gioco, migliorare la condizione fisica dei giocatori e individuare i punti di forza da sfruttare in campo.

Petruzzellis

Ecco l'intervista ad Angelo Petruzzellis, allenatore dei portieri. "Indubbiamente è una stagione che è stata difficile per una serie di più cause, però è una stagione che stiamo raddrizzando con tanta volontà, con tanta pazienza, con tanto impegno, perché nessuno di noi nella squadra, dello staff, ha mai mollato. Noi crediamo fermamente nella salvezza; la squadra indubbiamente è stata rinforzata in tutti i reparti e quindi ne ha risentito in modo positivo. La vittoria in campo è un'iniezione di fiducia, con aumento di consapevolezza delle proprie possibilità e quindi si va in campo con un atteggiamento mentale più positivo. Mister Di Rocco è molto preparato, attento,  non lascia mai nulla al caso: mi ha colpito sin da subito il suo modo di lavorare e ognuno di noi si sente parte del progetto che lui porta avanti. Anche per quanto riguarda i portieri, non posso che essere estremamente soddisfatto, anzi ritengo di avere in questa stagione, dopo quattro anni che alleno, il piacere di allenare i portieri più forti che io abbia mai incontrato nella mia carriera. Ringrazio anche Mister Battistelli con cui ho avuto il piacere di collaborare e che ha indubbiamente creato i presupposti per arrivare dove siamo oggi. Riguardo la Società, è il primo anno che io alleno in questo club e la mia impressione, fin dal primo minuto in cui sono entrato in contatto con i dirigenti, con il direttore sportivo Daniele Lisi,  in modo particolare con i Presidenti Antonio Ciuffarella e Vittorio Ficchi, ho avuto l'ottima impressione di avere a che fare con persone che amano il calcio... In tutto questo ho trovato un clima di assoluta buona educazione, che non è scontato in nessun contesto".

C'è una squadra in particolare che avete temuto maggiormente o che vi ha colpito di più?

"Indubbiamente le squadre di vertice mi hanno impressionato molto, quindi l'UniPomezia, il Terracina e il Certosa. Alla prima, allenata da Mister Casciotti, che ho avuto modo di conoscere a Valmontone, auguro di vincere il campionato; il Mister mi aveva impressionato già da giocatore per la sua professionalità e correttezza: un vero atleta, attento in campo e fuori devo dire che questo l'ha riversato anche poi sulla sua squadra, come allenatore. Invece, rispetto a tutte le altre squadre, non c'è questo gap così evidente e sostanzioso. Poi comunque le partite si vincono e si perdono con un gol di scarto, sono combattute. Nonostante la classifica, a parte il Terracina che ci ha battuto in modo pesante in casa, non c'è stata nessuna squadra che ci ha completamente dominato e rispetto alla quale abbiamo avuto la sensazione di essere inferiori. Questo è uno dei motivi per cui io sono fiducioso e comunque sono convinto che ce la giocheremo fino al 90° del 5 maggio e lotteremo anche qualora dovessimo andare ai playout".

Queste le impressioni di Marco Lanni, collaboratore tecnico e allenatore in seconda.

"Ci tengo tantissimo a ringraziare mister Battistelli con il quale ho lavorato da calciatore negli ultimi tre anni e che mi ha dato questa possibilità di entrare ad allenare come collaboratore. Ringrazio anche tutti gli altri membri dello staff che poi sono andati via, con i quali si sono instaurate ottime relazioni...  Un pezzo della stagione è anche merito loro, quindi ci tengo in particolare a ringraziare anche Ilario Palone, Giancarlo Pera e Matteo Patella. Siamo partiti con una difficoltà relativa alle squadre avversarie che hanno dimostrato un'ottima caratura nella prima fase della stagione; questo ci ha impedito di stare tranquilli, subendo anche un susseguirsi di episodi sfortunati. Senz'altro il lavoro di mister Battistelli è stato molto valido, ma il calcio è fatto di tante variabili e non sai mai qual è il modello giusto. Sono molto legato anche a quel periodo perché non è stato facile andare al campo e allenare con il sorriso,  abbiamo tuttavia cercato di mettercela tutta. Ringrazio ovviamente anche il Direttore sportivo Daniele Lisi che ha fatto da collante tra la vecchia e la nuova gestione; per me è un punto di riferimento. Devo dire che con la forza della disperazione contro il Formia siamo riusciti a vincere una partita che ci avrebbe visto in una situazione molto compromessa se non l'avessimo vinta; il gol di Begliuti nel finale ci ha fatto capire il nostro valore e da quel momento in poi abbiamo poi accumulato una serie di risultati utili. Sto facendo esperienza e cerco di aiutare i ragazzi sotto ogni profilo, vedo che molto spesso anche i più giovani vengono a parlare con me magari per confidarsi, per avere un consiglio, un aiuto, un sostegno e questo mi rende comunque felice; mettere nel loro bagaglio di esperienze anche il mio vissuto da calciatore mi dà molta soddisfazione. Mister Di Rocco mi coinvolge anche in veste di jolly, perché faccio ancora l'esercitazione con i ragazzi, gestisco il riscaldamento pre-gara e in queste occasioni ho cercato di introdurre degli esercizi che ai ragazzi facilitano la presa di consapevolezza della gara, riducendo lo stress, favorendo la respirazione per evitare emozioni negative, per non avere frenesia, per esprimersi in forma libera. Personalmente con Mister Di Rocco mi trovo molto bene, ci confrontiamo, parliamo apertamente, abbiamo un buon legame perché è una persona molto serena, molto garbata e anche nella gestione del rapporto con l'arbitro durante la gara è molto tranquillo. Le impressioni nei confronti della Società sono molto positive; si sono instaurati dei legami molto autentici, oltre che con Lisi anche con tutti i dirigenti. Cerco di mettermi in ascolto quando vado al campo e vedo che tante persone mi portano le loro esperienze anche della vita quotidiana; che siano giocatori, membri dello staff, dirigenti, mi piace ascoltare un po' tutti, ho un confronto aperto, cerco di fare da collante tra i giocatori e i dirigenti stessi. Per quanto riguarda la squadra, in particolare, ci sono tantissimi ragazzi, forse quasi tutti, con i quali ho giocato o insieme o contro, in particolare mi ha fatto piacere vedere Antonio Rozzi, un ragazzo al quale auguro ogni bene, che ha giocato con me nella Primavera della Lazio, Io mi soffermo soprattutto sui più giovani, che secondo me rappresentano un po' il futuro; i ragazzi più grandi magari sanno già soli come muoversi in questo mondo; quello che suggerisco ai più giovani è di trovare un equilibrio tra la vita privata e lo sport."

Parliamo del campionato: c'è una squadra in particolare che ti ha impressionato maggiormente?

"E' un campionato di Eccellenza, che ha quindi un livello alto. Abbiamo avuto la fortuna e la bravura di pareggiare con il Pomezia che è la prima in classifica, quindi buone impressioni senz'altro, senza nessun timore,  perché con la giusta organizzazione, il giusto impegno, la prestanza fisica, la concentrazione, si può affrontare ogni squadra... Abbiamo incontrato domenica scorsa il Vicovaro che sta a metà classifica, una squadra che gioca molto bene, in forma... Il calcio per me ha sempre rappresentato un elemento vitale che ha determinato ogni mia scelta, nonostante abbia studiato economia; ho una passione smisurata per questo sport e questo mi fa mettere in campo tanta passione. Ho iniziato a giocare nel '98 all'età di 6 anni e fino allo scorso anno giocavo ancora: non riuscirei mai a staccarmi dal campo di calcio. Ora, con 5 risultati positivi consecutivi alle spalle, il Ferentino Calcio guarda fiducioso al futuro. Questo periodo di successi ha dimostrato che con impegno, determinazione e spirito di squadra, nulla è impossibile. La squadra è pronta a continuare ad impegnarsi per raggiungere i propri obiettivi."

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