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Serie D

Cassino, il girone G è molto competitivo

Domani l'amichevole con l'Agnonese. Nel primo pomeriggio attesa la pubblicazione dei calendari dell'Interregionale

Non sorride al Cassino la composizione del suo girone di appartenenza nel nuovo campionato di Serie D (il G). Raggruppamento certamente affascinante, ma altrettanto competitivo. È stata stravolta la classica composizione sardo - laziale aprendo alle campane che sono presenti con sei formazioni. L'analisi del girone può essere stilata secondo una tripla chiave di lettura: quella del fascino, quella dell'impatto sulle ambizioni del Cassino, quella logistico-territoriale.

Iniziamo dalla prima. Giocare negli stadi di Torre Annunziata, Latina, Nocera (quest'ultime due fino a qualche stagione fa erano in Serie B) ed affrontare le rispettive tifoserie di per sé offre stimoli importanti a calciatori e pubblico alla luce del blasone, dell'interesse mediatico determinato da tali piazze, senza dimenticare le due squadre di Sassari. Sicuramente sarebbe stato differente dal punto di vista emotivo confrontarsi in piazze meno calde, come accade spesso sui campi romani. L'atmosfera va di pari passo con la difficoltà, ed arriviamo al secondo punto. I terreni campani, praticamente tutti, sono difficili da affrontare a livello ambientale, Covid permettendo, s'intende. Giuliano, Santamaria Capua Vetere, Nola, Nocera, Afragola, oltre a Torre sono realtà impegnative da espugnare, o almeno più difficili se paragonati a quelle capitoline che generalmente non vantano un tifo organizzato, né troppo numeroso. Quindi il Cassino avrà un avversario in più e ciò potrebbe ripercuotersi sulle performance. È pacifico il fatto che questo girone sia il più complesso, almeno sulla carta, tra i quattro affrontati dai biancazzurri dal loro ritorno in Srrie D. Fermo restando che il verdetto spetterà sempre al campo, è senz'altro indubbio che emergere in questo raggruppamento sarà certamente più arduo rispetto agli altri anni. Non solo per una questione ambientale ma anche, e soprattutto, per un discorso tecnico. Savoia, Latina, Latte Dolce, Torres e Monterosi puntano dichiaratamente alla vetta ed hanno costruito organici importanti, anche se i torresi appaiono un tantino favoriti. In questo raggruppamento si sono ritrovate ben 3 seconde classificate dell'anno scorso: Monterosi (girone E), Savoia (girone I) e Torres (girone G). Di solito chi arriva secondo, poi punta ad acquisti mirati da inserire in una rosa già ben assestata per vincere. Sarà una bella lotta. Il Cassino guarda tutti e lavora sodo. Grossi ambisce a vestire i panni della mina vacante confidando nell'imprevedibilità del calcio.
E arriviamo al terzo punto: la logistica. Si tratta di un girone molto dispendioso per società già ferite dalla crisi Covid. Tanto per fare un esempio, al netto delle trasferte in Sardegna che già di per sé rappresentavano un bell'impegno organizzativo, per quanto concerne il "continente" tra Monterosi e Nocera passano oltre 280 chilometri e ben 4 province. Risulta abbastanza singolare che vengano escluse dal girone "G" formazioni come la ciociara Fiuggi, la pontina Aprilia o la castellana Albalonga, guardando nel Lazio, per inserire la viterbese Monterosi che sta da tutt'altra parte. O, con riferimento alla Campania, si arriverà fino al salernitano, Nocera, e non nel casertano dove sarebbe stato più consonante assorbire Aversa e Matese: di quelle parti c'è solo il Gladiator. La LND già nel recente passato ha dato saggio di non badare più strettamente alla territorialità, ma così sembra un po' troppo: la Serie D rimane pur sempre un campionato dilettantistico.

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