Spazio satira
Dalla Ciociaria alla Lega Pro, Vincenzo Compagnone alla Maceratese
02.02.2016 - 15:00
Vincenzo Compagnone, Classe 1997, ceccanese di origini nigeriane, passato dal Colleferro Calcio alla Maceratese: dall'Eccellenza alla Lega Pro, ricordando gli inizi e i momenti-clou della sua carriera in crescendo.
Soprannome: “El Tiburón” (lo Squalo).
Per via della capigliatura, la cresta che ho sempre avuto e che ricorda la pinna di uno squalo.
Dove sei nato calcisticamente?
Ho iniziato a giocare all'età di cinque anni nel Rio Ceccano. Un pensiero va al Mister di allora, Carlo Fiorentini: sono passati sei anni dalla sua morte e ricordo ancora quando passava a prendermi a casa se non avevo il passaggio per andare agli allenamenti. Una grandissima persona.
Poi il passaggio al Frosinone.
Sì, dal 2007 al 2012, fino ai Giovanissimi Nazionali: un'esperienza importante, il primo piccolo salto di qualità. Il ricordo più emozionante, nonostante il risultato finale, riguarda i Sedicesimi di Finale contro la Fiorentina.
Gli anni col Fondi e la Lodigiani?
Col Fondi fu una stagione quasi perfetta a livello di risultati: con gli Allievi Nazionali ci arrendemmo solo in Finale contro l'Aprilia, giovanile di Lega Pro di livello indiscusso. Passato alla Lodigiani, feci ventidue gol tra Allievi Elite e Juniores Primavera: coi primi finì male in Semifinale contro il Savio, ma conservo un ottimo ricordo del gruppo di allora.
Arriviamo ai giorni nostri: alla stagione scorsa e a quella di quest'anno col Colleferro.
Per il trasferimento al Colleferro devo ringraziare Mister Umberto Antonelli, che mi ha chiamato di persona per convincermi ad andare lì. Sono riuscito a mettermi in mostra segnando quindici gol con la Juniores fino a febbraio, poi l'approdo in Prima Squadra. Non tante presenze per me, vista la disponibilità di tanti giocatori di grande personalità e capacità tecnica. Quest'anno, invece, Mister Salvatore “Sasà” Cangiano e il Direttore Angelucci mi hanno dato l'opportunità di esprimermi al meglio: tra Campionato e Coppa Italia ho segnato nove gol e, in più, è arrivata la convocazione nella Rappresentativa Juniores Lazio L.N.D. di Mister Mauro Bencivenga in occasione del “Trofeo Wojtyla”, una manifestazione che mi ha permesso di giocare contro squadre come Lazio e Roma e di ricevere una nuova chiamata
Ecco, appunto, a diciannove anni da compiere a ottobre, il salto in Lega Pro con la Maceratese di Mister Cristian Bucchi e il gol-vittoria all'esordio con la Berretti.
Non smetterò mai di dire grazie al Dott. Stefano Vitullo per avermi dato questa grande possibilità di far parte di una squadra di Lega Pro. Ora mi sto godendo questa nuova avventura cominciata nel migliore dei modi.
Chi ti ha dato la spinta decisiva a credere in te stesso e provare a sfondare nel calcio?
La mia famiglia, che nonostante le difficoltà, non mi ha mai fatto mancare nulla e mi ha sempre spronato a non mollare mai.
La squadra della tua città, Ceccano, sta ripartendo dalla Terza Categoria. Un pensiero a riguardo?
Seguo la squadra da sempre, ho tanti amici che fanno parte degli Ultras Curva Nord e sarò presente al prossimo “Torneo Rionale di Ceccano”: sono molto legato alle mie radici. L'augurio per i Rossoblu è che possano tornare presto in categorie più consone al proprio blasone.
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