Il caso
10.02.2019 - 14:15
Il meccanismo di riconoscimento del reddito di cittadinanza «comporta trattamenti su larga scala di dati personali, riferiti ai richiedenti e ai componenti il suo nucleo familiare (anche minorenni) ai quali è riconosciuta la massima tutela in ragione della loro attinenza alla sfera più intima della persona o perché suscettibili di esporre l'interessato a discriminazioni».
Le norme del decreto legge, aggiunge il Garante, «presentano rilevanti criticità». L'attuazione, si sottolinea inoltre «non può eludere le garanzie dei diritti e delle libertà sancite dalla disciplina di protezione dati, in danno proprio delle persone che tale beneficio intende invece tutelare». Il trattamento dei dati personali, «anche se effettuato da amministrazioni pubbliche e preordinato, come in questo caso, al perseguimento di motivi di rilevante interesse generale, deve essere progettato e impostato secondo i principi del regolamento europeo sulla protezione dei dati», rileva l'Authority
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