Spazio satira
Il fenomeno
05.12.2018 - 18:00
È un fenomeno che non sembra avere freni quello del calo demografico nel Lazio. A dirlo è la Ugl regionale, sulla base dei dati rilevati nel rapporto Eures e Upi. Parlando di numeri, i residenti del Lazio sono diminuiti di ulteriori 1.431 unità rispetto all'anno precedente, mentre contemporaneamente è aumentata la quota degli over 65 con la conseguente diminuzione dei bambini. I nati nel Lazo, alla data del 31 dicembre 2017, erano 44.500, circa 3.000 in meno rispetto all'anno precedente.
La situazione più critica, come si legge nel resoconto del sindacato, si rileva nell'area metropolitana di Roma, dove l'indice di natalità è passato, negli ultimi 10 anni, da 11 a 7,6 nati per mille residenti.
«Colpisce come ben il 45% delle nascite del Lazio sia avvenuto all'interno di coppie non sposate -spiega la Ugl Lazio nella nota ufficiale- la natalità nel matrimonio è infatti diminuita nel periodo 2007-2016 di ben 17,2 punti a fronte di una contestuale crescita delle nascite da genitori non coniugati, complice di una pressione fiscale che non consente alle famiglie di potersi formare e crescere».
Su questi numeri è intervenuto il segretario regionale Armando Valiani: «Sono anni che chiediamo alle istituzioni di abbassare le tasse soprattutto per le coppie giovani ed incentivarle a formare un nucleo familiare, solo così potrà ripartire la natalità e ringiovanire la popolazione laziale. Purtroppo avere un figlio sembra essere ormai un privilegio per pochi, quasi un lusso, perché si fa grande fatica ad arrivare alla terza settimana».
Alla lettura dei dati e agli allarmi, si aggiungono poi le proposte: «La nostra organizzazione sindacale-conclude Valiani- torna a chiedere al Governatore del Lazio un impegno concreto ad abbassare le tasse e ridare fiato alle imprese e ai lavoratori affinché la regione che ospita la Capitale possa tornare ad essere il volano dell'economia nazionale»
Edizione digitale
I più recenti