Cerca

Il report

Meno partite iva in provincia di Frosinone nei primi sei mesi del 2018: i dati

Un decremento dell'8,18%. L'analisi è stata elaborata dall'Associazione Nazionale dei Consulenti Tributari su dati del Ministero delle Finanze

Nei primi sei mesi del 2018 sono state complessivamente 310.905 le aperture delle nuove partite Iva in Italia. Confrontando il dato con quello del periodo gennaio-giugno del 2017 emerge una sostanziale stabilità considerando la flessione pari a -0,07%.

Dall'analisi condotta dall'A.ncot, Associazione nazionale consulenti tributari su dati del ministero delle Finanze emerge che l'incremento maggiore del numero delle partite iva nel primo semestre 2018 si è avuto in provincia di Benevento pari a +29,90% e in valori assoluti pari a 2.129.
Le altre province dove si sono avuti incrementi nel numero delle nuove partite Iva, confrontando il primo semestre 2018 con l'analogo periodo del 2017, sono state (tra parentesi il valore assoluto): Chieti (2.256)+17,50%; Pescara (2.163) 13,78%; Caltanissetta (1.348) +9,42%; Teramo (1.763) +9,10%; Avellino (2.575) +8,88%; Salerno (6.606) +7,96%; Cagliari (2.328) +7,63%; Palermo (5.650) +6,81%; Bari (6.496) +5,23%; Lecco (1.369) +5,15%; Lodi (879) +4,77%; Campobasso (1.290) +4,71%; Lecce (4.624) +4,62%; Pordenone (1.286) +3,88%; Caserta (5.193) +3,53%; Monza e Brianza (3.908) +2,84%; Udine (2.288) +2,83%; Milano (20.957) +2,82%; Pisa (2.353) +2,75%; Modena (3.410) +2,71%; Catania (5.798) +2,67%;Cremona (1.308)+2,35%; Taranto (2.656) +2,35%; Como (2.451) +2,30%; Bolzano (2.408) +2,25%; Novara (1.614) +1,77%; Reggio Emilia (2.567) +1,74%.
E ancora: Foggia (3.454) +1,62%; Varese (3.600) +1,55%; Enna (735) +1,52%; Livorno (1.642) +1,05%; Verona (4.588) +1,04%; Pistoia (1.569) +0,90%; Alessandria (1.942) +0,88%; Roma (27.246) +0,69%; Trieste (949) +0,64%; Forlì-Cesena (1.751) +0,57%; Vicenza (3.809) +0,34%; Brindisi (2.125) +0,28%; Massa Carrara (1.063) +0,28%; Ascoli Piceno (1.167) +0,26%; Mantova (1.757) +0,11% e Latina (3.158) +0,00%.

Le province dove si è registrato un decremento del numero delle iscrizioni delle partite Iva sono state: Padova (4.752) -0,04%; Brescia (5.612) -0,07%; Bologna (5.032) -0,08%; Siracusa (1.971) -0,15%; Ferrara (1.410) -0,56%; Piacenza (1.303) -0,76%; Parma (2.146) -0,92%; Pavia (2.529) -1,02%; Firenze (5.636) -1,24%; Agrigento (2.207) -1,43%; Grosseto (1.208) -1,55%; Venezia (3.768) -1,62%; Torino (11.618) -1,68%; Frosinone (2.659) -8,18%; Macerata (1.609) -8,53%; Vercelli (679) -8,61%; Cosenza (3.345) -8,76%; Potenza (1.848) -9,14%; Matera (1.014) -10,27%; Rieti (846) -10,67%; Isernia (520) -10,81%; Prov. del Sud Sardegna (1.352) -11,17%; Asti (1.042) -11,69%; Belluno (797) -13,28%; Crotone (886) -16,18% e Nuoro (1.196) -19,30%.

«Rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno -ha spiegato Annamaria Longo, segretario Ancot-  tutte le classi di età registrano incrementi di aperture: il più consistente è il 14,6% della classe più anziana. Un dato estremamente interessante è che il 17,1% delle persone fisiche che nel secondo trimestre ha aperto una partita Iva è nato all'estero».
«Continua ad essere apprezzato il regime agevolato forfetario -ha sottolineato Annamaria Longo- e coloro che hanno deciso di adottare questo regime sono stati nel secondo trimestre 48.696, pari al 37,3% del totale delle nuove aperture, con un aumento del 4,9% rispetto all'anno precedente».

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione