Spazio satira
24.10.2017 - 15:30
Quella appena passata non è stata soltanto la domenica del Gran Premio di Lewis Hamilton in Mercedes, che ha tenuto incollati alla tv quasi cinque milioni di telespettatori. In Lombardia e Veneto i cittadini hanno vissuto l'ebbrezza di spingere sulle nuovissime "voting machine", attraverso le quali, per la prima volta in Italia, hanno esercitato il voto elettronico per il referendum finalizzato a ottenere più forza politica prima di chiedere maggiore autonomia per le due regioni, nella gestione delle risorse.
Nella stessa giornata (e si ripeterà anche domenica 29 ottobre), la consultazione per decidere la fusione di 43 comuni (38 delle regioni ordinarie e 5 del Friuli Venezia Giulia). Ad esclusione del "caso Calabria", dove Corigliano Calabro e Rossano mettono insieme circa 77.000 abitanti, il resto riguarda aggregazioni di piccola-media dimensione, dai 500 abitanti di Val Cannobina ai quindicimila di Casentino La Verna. Un panorama, in quanto a popolazione, che ricorda molto quello della provincia di Frosinone, con tanti piccoli centri e quelli più grandi che arrivano al massimo ai 46.120 abitanti del capoluogo. Ma, nonostante gli incentivi alla fusione siano molto rilevanti (la legge di bilancio 2017 li ha innalzati, per un periodo di dieci anni, portandoli dal 40 al 50% dei trasferimenti statali, con una soglia massima di due milioni di euro), la maggior parte dei sindaci ciociari non ne vuol sentir parlare.
Qualcuno per restare aggrappato alla bandiera dell'identità storico-culturale-sociale del piccolo centro di cui fa più "l'amministratore di condominio" che il sindaco, altri perché fondersi significherebbe cancellare un orgoglio "campanilistico" e perdere l'occasione di restare attaccato a fascia e poltrona.
L'esito, dunque, se il referendum venisse organizzato in Ciociaria, rivelerebbe altri numeri rispettoa quelli emersi domenica, soprattutto perché restano senza risposta due domande: qual è l'idea progettuale per il nuovo comune? Quali le iniziative da sviluppare insieme, possibili soltanto dall'unione di forze? Di fronte a questi quesiti, i contributi statali e regionali diventano uno strumento.
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