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Andrea Abodi si candida alla guida della FIGC: «La partita è aperta»

Il presidente della Lega B abbandona l'attuale carica: «Non è un passo alla cieca. Ho potuto già verificare chi sta dalla mia parte»

Il presidente della Lega di serie B Andrea Abodi, il giorno dopo la discesa in campo per la presidenza federale, si gode la sua Under 21 impegnata a Perugia contro l'Under 20 di Evani. Il 6 marzo a Roma sfiderà il presidente uscente Carlo Tavecchio. Il giorno seguente o diventerà numero uno della Federcalcio o, come annunciato lunedì scorso all'assemblea delle società di serie B, sarà fuori dal calcio, visto che si dimetterà dalla carica.

«È doloroso, perché me lo hanno chiesto tutti e 22 i club di B, ma non sarebbe giusto». In ogni caso sarà il suo compleanno che, ovviamente, spera di festeggiare… da presidente Figc.

«La partita è aperta - dice Abodi - Io voglio essere il candidato di tutti. Non sono di parte, voglio una federazione moderna e trasparente. Vorrei trasferire in Figc il modello costruito in questi anni alla Lega B. Tavecchio? Della mia candidatura l'ho avvertito domenica. Gli avevo promesso che non l'avrebbe appresa dai giornali. Ho avvertito anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Il programma? Comincerò subito a scriverlo. Entro una decina di giorni, inoltre, ci sarà un'Assemblea (quella di B, ndr) alla quale vorrei che partecipasse anche Tavecchio, in modo che tutti i club possano ascoltare entrambi. Anzi, sarebbe il caso che anche i candidati, oltre che parlare, ascoltino».

L'antagonista, come detto, è Carlo Tavecchio che, nonostante qualche frizione subito dopo la sua nomina, negli ultimi tempi ha guadagnato consensi. Vittoria facile per l'attuale numero 1 della Figc? Sicuramente no.

«Questo non è un passo che compio alla cieca - prosegue Andrea Abodi - Ho potuto già verificare chi sta dalla mia parte. E devo dire che il consenso è presente in tutte le componenti, anche in quelle che non mi votano». Insomma il dirigente romano è pronto a dire la sua e ha già fissato le linee guida da seguire.

«Non dovremo più prendere l'estero come modello, ma diventare noi un modello da emulare. Sono per la non interpretabilità delle norme e per lo sviluppo della sostenibilità. Le Olimpiadi saranno fondamentali. Per quanto mi riguarda la partecipazione e magari la vittoria olimpica vale più di un Mondiale, anche per il calcio femminile e quello di calcio a 5, che deve entrare nel programma a 5 cerchi. Il sistema ha bisogno di un salto di qualità. Voglio una Federazione poco ruffiana e molto più umana».

Gli equilibri

L'elezione è in programma il 6 marzo all'hotel Hilton di Fiumicino. Domani, dopo l'assemblea della Lega Pro («Appare chiaro che il giorno 16 la Lega Pro indicherà Andrea Abodi come presidente federale», ha detto Gabriele Gravina), Abodi riceverà l'appoggio anche da quelle squadre, a cui bisogna sommare la quota dell'Assocalciatori e la maggioranza della B. Carlo Tavecchio, invece, può contare sui Dilettanti, la Lega più numerosa e una larga fetta della serie A. A questo punto appare chiaro come l'ago della bilancia possa essere Renzo Ulivieri, o meglio l'Assoallenatori.

L'Aiac si è radunata a Coverciano con il consiglio direttivo e nel corso dell'Assemblea, il candidato unico Renzo Ulivieri è stato rieletto per altri 4 anni. Il voto della sua componente pare destinato al candidato uscente per volere proprio di Ulivieri, mentre Tommasi e Calcagno, rispettivamente presidente e vicepresidente dell'Assocalciatori, provano a far cambiare idea.

Come si vota

L'assemblea che voterà il prossimo presidente della Figc si compone di 278 delegati che intervengono in rappresentanza delle società della Lega Nazionale Professionisti Serie A, della Lega Nazionale Professionisti Serie B, della Lega Italiana Calcio Professionistico (Lega Pro), della Lega Nazionale Dilettanti, degli atleti (Aic), dei tecnici (Aiac), dell'Associazione Italiana Arbitri (Aia) secondo la seguente ripartizione: Serie A 20 delegati, Serie B 21 delegati, Lega Pro 60 delegati, Lnd 90 delegati, atleti 52 delegati, tecnici 26 delegati, Aia 9 delegati. Ai fini del calcolo delle maggioranze assembleari, il complesso dei voti spettanti ai delegati è pari a 516 voti. A tal fine al voto di ciascuna delegazione è attribuita la seguente percentuale: Serie A con il 12% dei delegati, Serie B con il 5%, Lega Pro con il 17%, Dilettanti con il 34%, calciatori con il 20%, allenatori con il 10% e arbitri con il restante 2%.

Il Presidente Federale è eletto al primo scrutinio quando un candidato riporti la maggioranza di tre quarti dei voti validamente espressi dai delegati componenti l'assemblea (75%). L'elezione avviene al secondo scrutinio quando un candidato riporti la maggioranza di due terzi dei voti validamente espressi (66%). L'elezione avviene al terzo scrutinio quando un candidato riporti la maggioranza dei voti validamente espressi (51%).

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