Spazio satira
25.04.2017 - 19:38
Arcadia Bisceglie
Tempesta, Monaco, Soldano, Gariuolo, Porcelli, Martino, Valente, Altamura, Scommegna, Mastrototaro. Allenatore: Ventura
Bellator Ferentum
Munoz, Will, Alvino, A. Chiesa, Iannucci, Martinez, Incelli, Sangiorgi, Riccelli, Mercuri, Antonucci, Boutimah. Allenatore: R. Chiesa
Arbitri: Di Battista di Avezzano e Moscone de L'Aquila. Crono: Doronzo di Barletta
Reti: 4'17'' pt Will (B), 8'37'' pt Boutimah (B), 8'55'' pt Will (B), 7' st A. Chiesa (B), 11'57'' st Gariuolo (A), 13'02'' st Boutimah (B), 18' st Soldano (A), 19'29'' st Riccelli (B)
Ammonite: Boutimah (B), Martinez (B)
Settecento chilometri per recapitare un messaggio chiaro all'Arcadia Very Simple e tornare in Ciociaria con la vittoria in tasca. Fatto.
Al Paladolmen di Bisceglie, infatti, la Bellator Ferentum ha messo una serie ipoteca sulla permanenza in Serie A Élite battendo 6-2 le padrone di casa e nella gara di ritorno dei Playout al Palasport di Frosinone potrà scrivere la seconda pagina storica in due anni: la salvezza nella massima categoria di futsal femminile dopo la "grande bellezza" del salto fatto un anno fa dalla Serie A. Il primo passo, intanto, è stato compiuto grazie alle doppiette della brasiliana Jéssica Will e della Nazionale italiana Sara Boutimah e alle gioie personali dell'argentina Agostina Chiesa e di Giusi Riccelli. In attesa della decisiva gara-due, però, va sottolineato che la società cara al presidente Cialone e al vicepresidente Incelli avrebbe di certo meritato altri palcoscenici alla luce del "Silver Round. Nel raggruppamento post-Regular Season, infatti, sono venuti meno punti fondamentali per l'accesso ai Playoff-Scudetto per via del gol-fantasma dell'1-0 subito a Pescara e del 5-5 "stretto" con la Woman Napoli (pareggio partenopeo nel finale e tiro libero ferentinate fallito allo scadere). Il terzo posto nella fase "argentea" dietro pescaresi e Fasano, però, ha evitato la retrocessione diretta, spettata alle napoletane, e ha garantito il cammino più facile che ora la Bellator non ha preso affatto sottogamba aggiudicandosi la prima battaglia contro il Bisceglie, sconfitto per la quarta volta da inizio campionato. Il tutto dopo le tante difficoltà stagionali della "matricola" di mister Roberto Chiesa: innanzitutto, l'inesperienza di una rosa talentuosa quanto giovanissima, la cui età media di 23 anni (dai 38 di capitan Claudio Alvino, solo all'anagrafe, ai 16 di Chiara Sangiorgi) ha dovuto fare i conti con tante "corazzate" costruite con l'album delle figurine in una mano e il libretto degli assegni nell'altra; poi la questione della preparazione atletica, entrata nel vivo in corsa grazie all'ingaggio dell'athletic trainer Marco Rossi (braccio destro di mister Mattone all'AM Ferentino) e, infine, il recupero graduale di Carolina Martinez e Mara Incelli dai rispettivi guai muscolari, il forfait di Valentina Olmetti per infortunio e l'amaro saluto della Nazionale ungherese Katalin Üveges per motivi familiari. Ed è stato indubbiamente fondamentale l'innesto del duo sudamericano Chiesa-Will durante il mercato invernale per rendere ancor più competitivo un organico composto da Lorena Munoz, uno dei migliori portieri in circolazione, nonché da due Azzurre (Boutimah e Federica Iannucci), dalla trascinatrice Alvino e dallo "zoccolo duro" formato dalle già citate Martinez, Incelli e Riccelli e da Silvia Antonucci, Eleonora Mercuri e Agnese Zanolli. Per confermarsi nell'"Olimpo delle dee" serve un ultimo atto di forza ma la Bellator Ferentum ha già dimostrato a tutti di essere un'Élite.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione