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Frosinone, addio Tim Cup. All'Adriatico decide Verre

Frosinone, addio Tim Cup. All'Adriatico decide Verre

Coppa Italia

Frosinone, addio Tim Cup. All'Adriatico decide Verre

Il Frosinone saluta la Tim Cup dopo la sconfitta allo stadio “Adriatico” di Pescara. A differenza del match contro il Como la squadra di Pasquale Marino compie un passo indietro anche se, va detto, tra una settimana l'undici di Massimo Oddo inizierà la sua avventura nel campionato di Serie A.

I canarini, comunque, tornano dalla trasferta abruzzese con la consapevolezza di aver giocato alla pari contro una compagine di categoria superiore senza snaturare il proprio credo tattico: costante ricerca del fraseggio palla a terra e impostazione del gioco affidata in primis alla linea difensiva.

La cronaca

L'inizio del match è incoraggiante per il Frosinone, schierato con un 4-4-2 da Marino contro il 4-3-2-1 proposto da Oddo.Dopo appena un minuto è Daniel Ciofani ad avere la prima opportunità dell'incontro sfruttando uno schema da calcio di punizione mail suo colpo di testa termina a lato. Il primo tiro in porta ciociaro arriva al 10' e porta la firma di Dionisi che prova dalla lunga distanza senza impensierire Bizzarri.

Un minuto dopo è il Pescara a sfiorare il vantaggio ma la botta di Verre dal limite dell'area viene deviata in angolo da Bardi.È il preludio al gol del numero 7 dei padroni di casa: al minuto 11, infatti, Benali prova la conclusione dal limite, una deviazione smarca proprio Verre che davanti a Bardi non può sbagliare. Da qui in poi diventa un monologo del Pescara che contiene senza problemi la manovra ospite e riparte in velocità: Caprari e Verre sono due spine nel fianco per il Frosinone e proprio il numero 17 biancazzurro al 22' calcia a lato di un soffio.

L'ultima emozione del primo tempo arriva al 29' ed è ancora un'occasione per il Pescara. Il solito Caprari serve Biraghi sulla corsia sinistra, il terzino avanza e prova la conclusione dai 25 metri, Bardi è attento e blocca in due tempi con un po' di difficoltà.

La ripresa inizia con gli stessi ventidue in campo ma con una novità tattica in casa Frosinone: mister Marino, infatti, decide di avanzare il raggio d'azione di Paganini passando al 4-3-3. Passano solo cinque minuti, però, e il Pescara raddoppia: Gori, pressato nel cuore del centrocampo, perde malamente la sfera e favorisce la fuga di Caprari. L'attaccante punta la difesa avversaria e scarica verso Verre, il quale entrato in area fulmina ancora una volta l'incolpevole Bardi. Il Frosinone, nonostante lo svantaggio di due reti e le speranze qualificazione ridotte al lumicino, non si perde d'animo e mostra segnali di risveglio.

L'ingresso di Gucher al posto di Gori, in tal senso, è determinante. Proprio l'austriaco, su calcio di punizione, sfiora la rete del 2-1 ma trova sulla sua strada un bravissimo Bizzarri. Tra i più pimpanti in casa canarina c'è Dionisi che guadagna costantemente la superiorità numerica salvo poi eccedere in qualche dribbling di troppo. Da un'azione dell'attaccante con la casacca numero 18 arriva l'ultima opportunità ciociara.

La punizione conquistata dall'ex Livorno, però, non sortisce gli effetti sperati con la conclusione del neo entrato Soddimo che si spegne sulla barriera. Nel mezzo un contropiede del Pescara, favorito da un errore di Pryyma, che termina con una conclusione errata da parte di Caprari.

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