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Pallavolo provinciale

I piccoli club si interrogano sulla ripartenza

Nodo principale, le palestre scolastiche dove molte squadre si allenano. Carrellata di opinioni con tecnici e dirigenti

Il mondo della pallavolo, come, del resto, tutte le altre discipline sportive, è fermo da diverso tempo, in attesa di conoscere se e quando sarà possibile tornare in campo. Abbiamo raccolto alcune riflessioni di Tiziana Protano, responsabile provinciale del settore Volley per Aics Frosinone, la quale ha cercato di fare il punto della situazione. Tiziana ci ha riportato anche le impressioni dei vari responsabili ed allenatori delle società impegnate nel campionato Aics di Pallavolo.

«È di pochi giorni fa la notizia che la pallavolo è stata classificata come sport ad alto rischio ai tempi del Covid-19. Il nostro amato sport, che si è sempre contraddistinto per il suo fair-play, rischia davvero di perdere mesi e mesi di attività anche oltre la quarantena. Riportiamo, di seguito, alcune testimonianze dei tecnici che prendono parte al campionato Aics».
Ci dice l'allenatore del Victoria Volley Frosinone, Luca Bonaiuti: «Io la vedo molto drastica e, considerando gli ultimi aggiornamenti e senza una cura, la riapertura regolare sarà forse nel 2021».
Sulla stessa lunghezza d'onda il responsabile dell'ASD Pallavolo Alatri, Massimo Fiorini: «Le prospettive non sono incoraggianti, possiamo essere ottimisti, ma le condizioni attuali non ce lo permettono. I protocolli sanitari sono molto impegnativi per le piccole società, speriamo che tutto si risolva presto perché altrimenti le difficoltà sono evidenti».
Abbiamo sentito anche testimonianze delle società del sud della provincia, che sono sulla stessa linea.
«Preoccupazione molta - afferma il presidente della squadra di Sant'Ambrogio S.G. Paolo Simeone - nel senso che, essendo la pallavolo uno sport purtroppo meno di impatto rispetto al calcio, molte società ricorrono ad impianti scolastici. Già avere autorizzazione dal consiglio di istituto a volte è molto complicato. Figuriamoci in questa situazione nella quale gli istituti scolastici, per preservare la salute gli studenti e tutto il personale, eviteranno l'ingresso ad estranei e sarà difficile una concessione degli spazi. Protocolli di sicurezza che i Comuni vorranno adottare? Non so quanto possa costare una sanificazione puntuale delle palestre. Se sono spese elevate molti difficilmente avranno le forze per poterle realizzare. Sono due punti che potrebbero portare alla scomparsa di alcune realtà».
Autorevole l'opinione di Luciano Corsetti, uno degli allenatori storici della provincia frusinate: «La pallavolo al pari di altri sport, sta soffrendo la mancanza di attività. La ripresa sarà purtroppo difficile, la pallavolo locale è legata a doppio nodo con le strutture scolastiche e l'incertezza sul come e quando riprenderà la scuola non gioca sicuramente a nostro favore. Si dovrà vedere se e come potremo utilizzare le palestre, provvedere ad una costosissima sanificazione periodica. Dovrebbero essere riadattati gli spogliatoi e tutti i luoghi comuni; pensare ad un ingresso contingentato… Sarà possibile? Le istituzioni dovrebbero contribuire nel rendere fruibili le strutture pubbliche altrimenti lo sport di base, che ha sicuramente una enorme importanza sociale, sparirà; non possiamo aspettarci, in questa situazione di emergenza economica, un aiuto dagli sponsor o uno sforzo delle famiglie… Non ultimo il macigno dello studio del Politecnico di Torino che pone la pallavolo al vertice tra le attività sportive più pericolose. Sono stupefatto ed estremamente indignato, da esperto della pallavolo e da uomo di sport. Spero solo in un immediato chiarimento. La pallavolo, che soffre della mancanza di numero di atleti, con il danno provocato dallo studio appena citato, potrebbe subire dei contraccolpi enormi. Quale genitore manderebbe il proprio figlio a fare uno sport con altissima possibilità di contagio? Ma noi siamo la pallavolo italiana, lo sport con tantissimi risultati a livello mondiale, lo sport del fair-play, lo sport di gente umile che lavora tantissimo senza pensare al dio denaro ed è per questo che io sono pienamente convinto che otterremo anche questa vittoria».
Sulla stessa lunghezza d'onda, una ventata di ottimismo ci arriva dalla società AS Cassino Volley, Carlo Di Mambro. «Questa situazione di emergenza sanitaria sta mettendo duramente alla prova tutto e tutti, comprese le società sportive – ci dice il vicepresidente. Nonostante questo, lo sport si è sempre contraddistinto per la sua grande forza e per la voglia di non arrendersi mai e superare ogni ostacolo. Per questo, non appena ci saranno le giuste condizioni e le direttive degli organismi statali e sportivi lo permetteranno, noi saremo pronti a riaprire le porte dei nostri impianti con ancor più entusiasmo di prima e riabbracciare tutti i nostri ragazzi e tutti gli appassionati di pallavolo che vorranno tornare o iniziare a praticare questo fantastico sport. Adotteremo tutti i sistemi e accorgimenti del caso per garantire le migliori condizioni igienico-sanitarie possibili a tutti, e siamo sicuri che, dopo mesi di forzata, ma necessaria inattività, saranno in tantissimi a voler tornare a praticare il loro sport preferito, si spera con ancor più entusiasmo e passione e, sicuramente, con la consapevolezza di aver fatto ognuno la sua parte per lottare e sconfiggere un nemico molto più forte e pericoloso della squadra dall'altra parte della rete».
AICS Frosinone ha avviato il settore pallavolo 3 anni fa, con entusiasmo e voglia di fare che questa sciagurata pandemia non ha scalfito. In attesa delle indicazioni del governo sui tempi della ripresa, lo staff ha ideato una serie di iniziative che a tempo debito saranno pubblicizzate. D'altronde, come dice il presidente provinciale Filippo Tiberia: «La situazione attuale ci porta a pensare di essere lontani a tornare nella normalità, soprattutto per gli sport di squadra. La pallavolo addirittura è stata etichettata come uno degli sport più a rischio. I centri sportivi, le palestre e le piscine sono le strutture più penalizzate. Siamo in contatto diretto con i vertici dello sport italiano e il loro intento è quello di farci tornare a fare sport prima possibile con la massima sicurezza anti contagio. Da parte nostra posso dire che L'AICS sarà sempre presente per rispondere a tutte le vostre domande ed esigenze. Stiamo preparando delle sorprese per i nostri associati e chiediamo a tutti di essere forti, pazienti e positivi. Insieme ce la faremo».
Queste opinioni sono state raccolte all'indomani della primissima pubblicazione della (per noi) famosa a tabella da parte del Politecnico di Torino.
È notizia d dell'altro giorno che la versione definitiva della relazione ha abbassato il grado di pericolosità della pallavolo… ovviamente, aggiungiamo con la nostra modesta opinione.
Ora attendiamo con ansia i protocolli e avanti a lavorare per riprendere l'attività nel modo migliore, in sinergia con società, atleti, enti, federazioni e soprattutto enti pubblici locali che non potranno volgere le spalle alle richieste del settore.

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