Mimose e cassa integrazione. L'otto marzo la dirigenza Fca dello stabilimento di Piedimonte San Germano ha regalato il fiore simbolo della festa della donna, non solo alle lavoratrici, ma a tutti gli operai della fabbrica ai piedi dell'Abbazia. Dopo il gentile dono, è arrivata però la doccia fredda: la convocazione dei rappresentanti sindacali per comunicare ulteriori due giorni di cassa integrazione. I cancelli resteranno chiusi il 18, 21  e 25 marzo. Finquì nulla di nuovo, sono difatti ormai mesi che si lavora "a singhiozzo" in regime di cassa integrazione straordinaria a rotazione.

Ma le giornate comunicate ieri sono indicative: la prossima settimana, difatti – tra lunedì 14 e mercoledì 16 marzo – dovrebbe partire la tanto attesa salita produttiva della Giulia che man mano, nel giro di pochi mesi, dovrebbe portare alla saturazione dello stabilimento in modo tale che i 4.000 operai a fine anno siano pronti anche per la produzione del Suv che, nel 2017, potrebbe portare nuove assunzioni. Questa la road map fissata da Marchionne e comunicata alla dirigenza anche nel corso della sua recente visita a Cassino. L'annuncio della cassa integrazione nei giorni in cui si dovrebbe partire con la salita produttiva fa invece temere che possano esserci ulteriori ritardi, difatti i sindacati non nascondono le loro preoccupazioni.

A spargere ottimismo è però l'azienda che con il responsabile del biscione fa chiarezza su quali sono stati finora i reali motivi di slittamento della vettura. Sui presunti problemi riguardanti i crash-test di Giulia, Harald Wester dice: <Niente di tutto questo è vero. Assolutamente niente. Quando è stato scritta la notizia, abbiamo ottenuto l’omologazione a cinque stelle negli Stati Uniti e in Europa>.

Inoltre, secondo ambienti vicini al Lingotto, Alfa Romeo stava lavorando, riuscendoci, a ottenere una struttura adatta sia alla Giulia che alle future produzione, come il Suv. Il primo crossover del biscione potrebbe essere addirittura lanciato alla fine dell’anno, ma il condizionale a questo punto è obbligatorio. Durante il 2017, poi, vedremo una berlina di dimensioni maggiori e u Suv ancora più grande, ma entro il 2018. Al momento Alfa Romeo prevede di svelare altre quattro vetture entro il 2020 (due più Suv e una probabile coupé o spider).

La culla del biscione è lo stabilimento pedemontano dove da oggi ai prossimi anni dovrebbero essere prodotti circa 5 modelli sugli 8 previsti dal piano Alfa. Intanto si prosegue con la nuova Giulietta (il cui restyling piace molto) e con la Giulia, che però è ancora ferma ad appena otto modelli al giorno, quattro per turno. In attesa di una decisiva accelerata.