Spazio satira
Veroli
17.12.2024 - 18:00
Giampiero Rotondo, commissario di Fora Italia
«Il Natale sembra avere una sola casa a Veroli: il centro storico. Mentre condividiamo e apprezziamo le iniziative che l’amministrazione comunale ha promosso nel cuore antico del nostro borgo, non possiamo non denunciare il totale disinteresse dimostrato verso il resto del territorio». Inizia così l’affondo del commissario di Forza Italia Veroli, Giampiero Rotondo. «Le frazioni, seppur popolate e ricche di attività commerciali che garantiscono la maggior parte delle entrate tributarie al Comune, sono state abbandonate al loro destino. Nessuna illuminazione, nessuna iniziativa: uno scenario che rasenta lo scandalo per un territorio che dovrebbe vedere rappresentati in egual misura tutti i suoi cittadini. Dimenticati i centri vitali delle frazioni».
Rotondo rincara la dose. «Il caso più evidente riguarda zone come Viale Giglio e Via Sant’Angelo in Villa, veri e propri poli commerciali del paese, dove centinaia di attività lavorano ogni giorno per mantenere vivo il tessuto economico locale. Eppure, sono state completamente ignorate dall’amministrazione, che non ha nemmeno pensato di coinvolgere i commercianti per predisporre un piano di luminarie natalizie o altre iniziative. E dire che, da parte dei commercianti, sarebbe bastato poco: una semplice concertazione con l’amministrazione per realizzare decorazioni a tema natalizio, con la disponibilità da parte loro a contribuire volontariamente alle spese. Ma, di fronte a questo silenzio istituzionale, anche il più volenteroso si sente lasciato solo.
Sorprende, inoltre, l’atteggiamento di alcuni rappresentanti dell’amministrazione. Sconcertante è il silenzio dell’assessore al commercio, nonché vicesindaco, e dei consiglieri di maggioranza residenti in quelle stesse frazioni, che non hanno avanzato alcuna proposta per i loro concittadini.
I ruoli istituzionali e le periferie dimenticate. Fortunatamente, i commercianti e le associazioni locali non si sono arresi. Con iniziative spontanee e autofinanziate, hanno cercato di portare lo spirito natalizio anche al di fuori del centro storico, dimostrando che il Natale non appartiene a una sola parte della città. Ma non dovrebbe essere questa la norma: il coinvolgimento e il supporto dell’amministrazione dovrebbero essere un diritto di tutti i cittadini. Invitiamo, dunque, l’amministrazione comunale a rivedere il proprio approccio. Essere “meno social” e più vicini ai cittadini delle frazioni potrebbe essere il primo passo verso una gestione più equa del territorio. Il Natale, come ogni altra manifestazione, dovrebbe essere un momento di unione e condivisione per tutti, senza esclusioni. Non è campanilismo: è una questione di rispetto e pari dignità».
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