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Lo studio

La storia del sottotenente Donald A.H. Clarke e del suo aereo

Il mezzo venne colpito e precipitò sui Monti Simbruini ma il soldato si salvò lanciandosi con il paracadute

La storia del sottotenente Donald A.H. Clarke e del suo aereo

Era il 3 giugno 1944 e dall’aeroporto di Sant’Angelo alle 6.05 si alzavano in volo sei caccia P-40 Kittyhawk della Raf (Royal Air Force) che avevano come obiettivo bombardare soldati e mezzi tedeschi che stavano percorrendo in ritirata dal fronte di Montecassino la via Sublacense nel territorio di Guarcino in direzione Subiaco-Arsoli. Uno di questi aerei era pilotato dal sottotenente di origine sudafricana Donald A. H. Clarke. I sei caccia, una volta raggiunto l’obiettivo, sono stati bersagliati dalle mitragliatrici contraeree tedesche del 37° Reggimento Flak posizionate nel territorio di Guarcino e l’aereo del sottotenente Clarke è stato centrato dall’accurato fuoco delle mitragliatrici indicate alle 6.37 come descritto dai rapporti dello stesso Reggimento Flak (fonte Bundesarchiv). Il mezzo in panne ha cominciato a perdere quota e ha virato a est di Trevi nel Lazio, andandosi a schiantare nel territorio di Jenne, nei monti Simbruini, a sei chilometri a est di Subiaco, contro un costone di roccia.

Le diverse testimonianze locali e i rapporti tedeschi e alleati coincidono sul fatto che il pilota, prima che l’aereo si schiantasse, sia riuscito a paracadutarsi poco distante. Nel lancio con il paracadute perse uno stivale quindi al posto dello stivale calzò uno dei lunghi guanti che avevano in dotazione i piloti. Da poche settimane il fronte di Cassino era caduto, gli alleati sopraggiungevano da quella direzione e Clarke, non appena incontrò alcuni abitanti di Jenne, chiese loro in quale direzione si trovasse Cassino, quindi si diresse verso Trevi nel Lazio, primo centro abitato dopo Jenne. Proprio a Trevi nel Lazio il pilota incontrò alcuni pastori del posto i quali si resero subito conto che il soldato non aveva una divisa tedesca, visto che era molto pericoloso starsene allo scoperto poiché c’era il transito di un grande numero di reparti germanici. Alcuni di questi pastori nascosero Clarke in una grotta.

Transitate le ultime truppe tedesche, Clarke riprese il cammino verso Guarcino e si riunì con gli alleati per poi fare ritorno al proprio reparto di appartenenza. Il cosiddetto sito di “aircrash”, ovvero dove è caduto l’aereo è stato l’ultimo tassello per chiudere la ricerca di Tiziano Vittiglio. Una volta individuato sono stati rinvenuti “a vista” numerosi frammenti dell’aereo caccia P40, per la maggior parte frammenti di alluminio, e alcuni pezzi dove ci sono numeri di matricola che confermano di appartenere all’aereo in questione. Da una ricerca finale il sottotenente Donald Clarke fece ritorno nel suo reparto e dal 14 giugno 1944 partecipò ad altre missioni nella campagna d’Italia della seconda guerra mondiale.

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