Spazio satira
L'intervista
28.02.2023 - 21:00
Isabella Turriziani Colonna con la copertina del libro “Stesso cuore, stessa pelle” che la ritrae insieme alla sorella Gina, scomparsa in un tragico incidente stradale nel 2017
Il tempo scorre inesorabilmente, ma io ritorno sempre laddove mi porta il cuore: dove tu hai fermato il nostro tempo: nelle immagini che hai lasciato nella mia mente, negli scatti delle tue fotografie dove è doloroso girarmi a guardare. Impossibile assaporare la tua essenza, perdermi ancora nei tuoi grandi occhi verdi e rimanere incantata dalla tua bellezza, dentro e fuori di te, che mi lasciava senza fiato. Gli anni passano, ma il mio tempo si è fermato negli scatti delle tue fotografie, dove tu resterai per sempre giovane. Sono le prime righe di "Stesso cuore, stessa pelle" (Antica Quercia Edizioni 2022), romanzo d'esordio di Isabella Turriziani Colonna, scritto in ricordo e in onore della sorella Gina, venuta a mancare in un tragico incidente autostradale nel 2017. Ciociaria Oggi ha intervistato la scrittrice frusinate.
Qual è il motivo principale che l'ha spinta a scrivere il libro?
«Ho sempre avuto tante passioni, tra le quali anche quella della scrittura. Sin da piccola mi divertivo a scrivere e a descrivere tutto ciò che mi piaceva. Purtroppo l'occasione per pubblicare un libro mi è stata fornita dalla perdita di Gina. Scrivere di lei mi è sembrato un po' come riavvicinarmi anche se poco e per poco…».
Come descrive Gina, nel libro?
«"Stesso cuore, stessa pelle" nasce riprendendo un mio diario segreto, nel quale curiosamente la protagonista non è la scrittrice ma la sorella… Gina è innanzitutto bellissima, un volto incantevole su un corpo perfetto. Dentro lo è molto di più, come sorella ma anche come donna. Il suo sorriso è coinvolgente e ammaliante, ispira allegria e calore, impossibile non notarlo. L'empatia la rende molto socievole ed è impossibile non esserle amica. Come sorella ho faticato a capire questo aspetto, soprattutto nella fase adolescenziale, quando la volevo tutta per me. In fondo era una mia fragilità, che si scontrava con la sua energia, che ne faceva una ragazza piena di vita e di iniziative».
Perché questo titolo?
«"Stesso cuore stessa pelle, questo è il patto fra sorelle / Anime che mai potrà dividere la realtà / Ma una notte con la luna piena di sfortuna / Si sentiva una sirena che gridava al vento la sua pena / Perché non torna più?»: è qualche strofa di "Perché non torna più" di Laura Pausini (1993, ndr), canzone che ben individua l'amore che ancora provo per lei».
I proventi dalla vendita del libro sono destinati in beneficenza…
«Sì, sono destinati a "Lollo 10", una onlus che si occupa di aiutare le famiglie dei bambini ricoverati nei reparti di oncologia pediatrica e neurochirurgia infantile del policlinico Gemelli di Roma. Gina amava i bambini e stava studiando per diventare un medico, probabilmente si sarebbe specializzata in pediatria… Ripercorrendo mentalmente tutti gli ospedali girati durante la mia infanzia, mi rendo conto che anche questo è uno dei motivi che mi hanno spinto a donare parte del ricavato in beneficenza».
Ha un ricordo particolare di quanto eravate legate?
«Negli ultimi tempi viveva a Roma durante la settimana, per studiare medicina, e ci vedevamo poco, anche perché io lavoravo a Frosinone. Nel fine settimana, prima di tornare a casa, mi riempiva di messaggi, prenotandosi per trascorrere con me più tempo possibile. Così la sera spesso ci coricavamo insieme per vedere la nostra serie tv preferita, "Desperate housewives". Un pigiama caldo, tanti snack, infinite risate ed eravamo felici. Non ho più guardato quella serie tv. Tutto questo non c'è più e mi manca tremendamente».
Che cosa fa, ora, nella vita?
«Per qualche anno ho posato come modella, viaggiando tra sfilate di moda, riviste ed eventi mondani. Amavo il mio corpo ma non così tanto da metterlo in mostra e così ho deciso di prendere in mano la mia vita e costruirmi un futuro utilizzando le mie passioni. Oltre a rimanere nel campo della moda come fashion designer, sono diventata imprenditrice nel campo della biocosmesi. Ma ho tanti altri progetti nei quali impegnarmi in prima persona, anche in altri ambiti lavorativi».
C'è una linea d'azione che collega tutte le sue aspirazioni lavorative?
«Sì, ed è legata proprio alle mie prime esperienze pregresse. Ho notato che spesso i datori di lavoro si approfittano della loro forza contrattuale per creare un ambiente ostile, soprattutto per i più giovani. Così ho deciso di mettermi in proprio, di diventare imprenditrice di me stessa, per cominciare».
"Stesso cuore, stessa pelle" regala un messaggio ai giovani?
«Sì, certo, ed è in una frase ricorrente di Gina: "Usate sempre la testa". Sembra una frase fatta, e probabilmente lo è, ma vorrei che i giovani prendessero coscienza del fatto che la vita non è un gioco, è un attimo… Solo ora comprendo l'angoscia che provano i nostri genitori ogni volta che usciamo di casa. Io sono figlia e spero di esserlo per ancora tanti ma tanti anni». Isabella ci saluta lasciandoci un po' di Gina nel cuore…
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